Il ritorno polimorfo del tragico in Les bienveillants di J. Littell e The Zone of Interest di M. Amis
Abstract
Alcuni romanzi contemporanei si sono misurati con il racconto finzionale delle tragedie del Novecento, e con gli orrori della Seconda guerra mondiale e la Shoah. Per far fronte all’intensità fuori scala dell’orrore avvenuto nel corso di questi eventi, la letteratura si avvale di diverse strategie testuali. Un esempio ne sono i romanzi Les Bienveillants (2006) di Jonathan Littell e The Zone of Interest (2014) di Martin Amis, dove la dismisura, la pienezza descrittiva di ciò che è indicibile del primo lascia il posto alla sua evocazione nelle forme della reticenza nel secondo. In questo studio mi propongo di riflettere su come questi romanzi affrontino gli eventi traumatici novecenteschi con la scrittura letteraria e quali significati esprimano in termini di rimemorazione e coscienza storica dei traumi collettivi. Nello specifico, il focus della riflessione è il rapporto tra la coscienza storica e il ritorno del modo tragico, in una direzione che individua nella rappresentazione della scissione dell’io la saldatura tra dimensione psicanalitica e dimensione tragica, e tra inconscio privato e politico.
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