Rovesciare il mondo rovesciato. Risvolti linguistico-stilistici del carnevale nel Candelaio di Giordano Bruno
Abstract
L’intervento si propone di effettuare un primo sondaggio sulla superficie tematica ed enunciativa del «Candelaio» attraverso la categoria del carnevalesco bachtiniano. Lo scopo è duplice: introdurre alcuni elementi di contraddizione e maggiore complessità in un quadro interpretativo che solitamente privilegia, per la commedia, un’interpretazione da un lato filosofica e dall’altro incentrata sul manierismo della tecnica teatrale; abbozzare nelle sue linee fondamentali un’ipotesi di lavoro sul testo.
L’analisi degli aspetti carnevaleschi del testo si concentra, dopo una sommaria recensione degli elementi tematici pertinenti, su alcuni dispositivi dialogici e linguistici riconducibili alla retorica della parodia. Tra i fenomeni più significativi si rinvengono, oltre alla deformazione in senso osceno degli enunciati biblico-liturgici, alcune figure dello scambio dialogico in grado di produrre una dinamica abbassante e l’utilizzo della bachtiniana costruzione ibrida in funzione ambivalente da parte della voce autoriale. Più in generale, l’analisi – qui solo abbozzata e rimandata a uno studio sistematico - sembra confermare la rilevanza del codice carnevalesco come riserva linguistica e immaginativa della commedia, unitamente a una sua perdurante carica ambigua capace di relativizzare la negatività del mondo rappresentato.
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