L’impegno al tempo della globalizzazione, fra discorso ed egemonia: due prospettive rivisitate attraverso Foucault e Gramsci
Abstract
Il contributo affronta la complessa relazione fra discorso ed egemonia, evidenziando alcune della analogie e differenze fa due termini imprescindibili nella prassi critica contemporanea. Il discorso in Foucault rappresenta un tentativo di sopravanzare le principali forme di indagine sociale e testuale disponibili negli anni Sessanta: lo strutturalismo e l’ermeneutica; il discorso, partendo dall’analisi linguistica, abbraccia varie forme di socialità, dalla considerazione attribuita alla conoscenza, fino alla coscienza di sé a livello individuale e in un particolare gruppo. In questo schema, le istituzioni si basano evidentemente su pratiche discorsive e sulla loro circolazione. Gramsci, così come Foucault, riconosce lo stretto nesso esistente fra conoscenza e potere, ma l’egemonia, a differenza del discorso, individua, all’interno di una relazione fra due entità sociali, le modalità attraverso le quali una prevale, affermandosi attraverso una negoziazione del potere stesso. Il consenso che sostiene le forme più efficaci di egemonia, presuppone comune, nel quadro dei condizionamenti storico ambientali, una certa libertà d’azione dell’individuo e dunque, a differenza del discorso, non esclude la possibilità di un agente storico e di una prassi di resistenza nei confronti del nucleo egemone.Downloads
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