Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo. La nuova immagine femminile nelle ricerche di alcune artiste e fotografe italiane negli anni Settanta del Novecento.
Abstract
A partire dai primi anni degli anni Settanta, si diffonde la consapevolezza che l’immagine femminile proposta dai mezzi di comunicazione visivi deriva da un dominio visuale patriarcale e sciovinista. Questa consapevolezza è in linea con molte proposte teoriche sull’immagine fotografica, secondo cui non possiamo più percepire in termini di documentazione della realtà, bensì di istituzioni sociali, secondo Roland Barthes. All’interno di questo contesto culturale, le teorie femministe, che in questi anni si stanno diffondendo anche Italia, emergono all’interno dei percorsi di ricerca di alcune artiste e fotografe, le quali, attraverso le proprie immagini, propongono una nuova immagine della donna che si offre, al di là delle convenzioni, come il frutto di un sguardo sincero e genuino sulla propria femminilità. La fotografia è il mezzo più appropriato per lavorare sull’identità, permettendo alle donne di guardarsi come in uno specchio e di restituire la realtà dal proprio punto di vista, che è alternativo, antagonista, anche se spesso solamente “vero”. Riflettere sull’opera Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo per è una buon punto di partenza per analizzare queste dinamiche.
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Riferimenti bibliografici
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