Lo schermo come dispositivo di riscrittura della realtà. Su alcuni lavori di Ferruccio Ascari (1979 - 1983)

  • Cristina Casero Università degli Studi di Parma
Parole chiave: Schermo, Ascari, Fotografia, Performance, Luce

Abstract

Tra la fine degli anni Settanta e l'aprirsi del decennio seguente nelle arti visive si registra un mutamento delle intenzionalità e dei linguaggi, che abitualmente viene riferito alla cultura postmoderna. Tra le tante modalità espressive che segnano questo passaggio, riconosciamo l'uso dello schermo come “dispositivo scenico” atto a segnare uno stacco con la realtà e con la soggettività dell’autore, per stimolare una esperienza estetica nello spettatore. In questo senso, le installazioni multimediali realizzate da Ferruccio Ascari tra il 1981 e il 1983 rappresentano un’esperienza significativa. In questi lavori Ascari coniuga la pratica performativa con la proiezione di fotografie e di immagini dipinte, ridisegnando lo spazio percettivo dello spettatore.

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Biografia autore

Cristina Casero, Università degli Studi di Parma
Ricercatore presso il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell'Università di Parma

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Pubblicato
2018-12-02
Come citare
Casero, C. (2018). Lo schermo come dispositivo di riscrittura della realtà. Su alcuni lavori di Ferruccio Ascari (1979 - 1983). Between, 8(16). https://doi.org/10.13125/2039-6597/3359