Alessia Ricciardi, After La Dolce Vita. A Cultural Prehistory of Berlusconi’s Italy

  • Paolo Lago
Parole chiave: Alessia Ricciardi, Fellini, Calvino

Abstract

Il volume After La Dolce Vita. A Cultural Prehistory of Berlusconi’s Italy, di Alessia Ricciardi, pone sotto la sua lente critica la cultura degli anni Ottanta incentrandosi su quattro concetti fondamentali: “Sweetness”, “Lightness”, “Weakness” e “Softness”. L’ultimo Fellini, l’ultimo Calvino, Vattimo e la Transavanguardia di Bonito Oliva vengono sottoposti a una serrata indagine critica: se Fellini, con Ginger e Fred, si caratterizza come uno dei pochi artisti e intellettuali italiani a criticare la società degli anni Ottanta attraversata dal galoppante predominio televisivo berlusconiano, Calvino, Vattimo e Bonito Oliva, con le loro opere e le loro teorie, secondo Ricciardi, non fanno altro che ‘assecondare’ il consumismo imperante. Tale lettura, anche se condivisibile in alcuni momenti, risente comunque di una eccessiva rigidezza interpretativa nell’analizzare un periodo fluido e complesso come la società italiana contemporanea.

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Come citare
Lago, P. (1). Alessia Ricciardi, <i>After</i> La Dolce Vita<i>. A Cultural Prehistory of Berlusconi’s Italy</i&gt;. Between, 4(8). https://doi.org/10.13125/2039-6597/1357
Sezione
Recensioni/Between the Texts: A cura di Giulio Iacoli e Marina Guglielmi