Guerra e profitti. Il ceto mercantile sardo e la vendita dei beni demaniali negli anni Trenta del XVII secolo

  • Giuseppe Mele
Parole chiave: Sardegna XVII secolo, esportazione grano sardo, venalità degli uffici, alienazione beni demaniali, profitti tonnare

Abstract

Il saggio affronta la questione della vendita del patrimonio pubblico del regno di Sardegna, una misura adottata per fare fronte all’emergenza finanziaria della monarchia spagnola nel corso della Guerra dei trent’anni. Oltre alla cessione del monopolio dell’esportazione del grano a un cartello di mercanti liguri, si ricorre alla venalità degli uffici, dei titoli e dei beni demaniali, tra i quali spiccano, per la loro redditività, gli impianti di pesca e di salagione del tonno.

Biografia autore

Giuseppe Mele

Giuseppe Mele è dottore di ricerca in Storia economica, è stato ricercatore di Storia economica nella Facoltà di Economia dell'Università di Sassari e dal 2005 ricopre il ruolo di professore associato di Storia moderna presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione dell'Università di Sassari.

Pubblicato
2022-06-16
Come citare
Mele, G. (2022). Guerra e profitti. Il ceto mercantile sardo e la vendita dei beni demaniali negli anni Trenta del XVII secolo. Bollettino Di Studi Sardi, 14, 83-108. https://doi.org/10.13125/bss-5233
Fascicolo
Sezione
Articoli