Spazi geometrici, spazi vissuti e forme architettoniche: tra fenomenologia, geometria ed eco-architettura

  • Luciano Boi

Abstract

 

 Quali sono i modi attraverso cui un modello di spazio geometrico immaginato da un geometra-topologo e un progetto di spazio abitato concepito da un architetto o da un paesaggista possono incontrarsi? E in che modo quest’incontro può suggerire nuove idee e scelte per organizzare la vita nei nostri spazi rurali e urbani? In che modo la riflessione fenomenologica, lo studio antropologico dei luoghi e la creatività artistica possono contribuire a riconfigurare su nuove basi gli spazi vissuti e a ripensare i nostri rapporti vitali con la natura, gli esseri viventi e le cose? In questo saggio ci interrogheremmo sul modo in cui una maggiore comprensione delle diverse forme geometriche che la matematica oggi ci offre e delle forme di vita (di quelle vicine che “abitano” il nostro quotidiano e di quelle lontane che alimentano spesso i nostri pensieri e la nostra immaginazione), ed anche una maggiore capacità di osservarle e percepirle, possono contribuire a introdurre nuovi modelli di razionalità e di sensibilità e a migliorare la qualità della vita e le relazioni tra gli esseri umani e i luoghi in cui abitano.

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Pubblicato
2019-12-30
Come citare
Boi, L. (2019). Spazi geometrici, spazi vissuti e forme architettoniche: tra fenomenologia, geometria ed eco-architettura. Medea, (1). https://doi.org/10.13125/medea-4637
Sezione
Abitare. Approcci interdisciplinari e nuove prospettive