Riscrivere la fine di Pinocchio. Tra parola e immagine

  • Veronica Bonanni Université de Lausanne
Parole chiave: illustrazione, riscrittura, letteratura per l'infanzia, Carlo Collodi, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont

Abstract

Il finale di Pinocchio è certo la parte più criticata del romanzo. Molti studiosi l’hanno giudicato edificante o insulso, tanto che alcuni sono arrivati a ipotizzare che non fosse stato veramente l’autore a scriverlo. Garroni e Manganelli, invece, sono riusciti a rivalutarlo solo al prezzo di riscriverlo, volgendo il lieto fine in finale tragico: Pinocchio non si trasforma realmente, ma muore, e il bravo bambino riccioluto non è che un impostore.

Tuttavia, se solo si rilegge quel finale con attenzione e senza pregiudizi, ci si accorge che non si tratta di una trovata dell’ultimo momento, appiccicata ai capitoli precedenti in mancanza di meglio ― come molti critici hanno supposto ― ma di una conclusione progettata attentamente e lungamente dall’autore. Per ideare tutta la seconda parte del romanzo a partire dal capitolo XV, infatti, Collodi si è servito ― come si cerca qui di dimostrare ― di uno schema narrativo che conosceva bene per averlo trovato in alcune delle fiabe francesi da lui tradotte nel 1875 per incarico dei Paggi. Rielaborando originalmente quello schema per adattarlo al suo romanzo, l’autore ha cercato nel finale di costruire un complesso dialogo tra Pinocchio ragazzo e il suo doppio di legno, in modo da favorire nel lettore bambino il riconoscimento dell’identità tra i due personaggi e la comprensione dell’autoconsapevolezza critica finalmente raggiunta dal protagonista.

Tra i numerosissimi illustratori di Pinocchio, alcuni sono riusciti a intuire, molto meglio dei critici, il vero valore pedagogico di questo discusso finale, e hanno cercato di renderlo visibile ricorrendo a diverse strategie. Altri, invece, si sono ribellati al suo supposto moralismo e ne hanno esasperato il carattere tragico e luttuoso nelle loro immagini, così come Garroni e Manganelli hanno fatto a parole.

La seconda parte dell’articolo è dedicata all’esame di alcune tra le illustrazioni più rappresentative di queste due tendenze iconografiche.

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Biografia autore

Veronica Bonanni, Université de Lausanne

Centre de recherche en langues et littératures européennes comparées

Chargée de cours

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Pubblicato
2012-11-30
Come citare
Bonanni, V. (2012). Riscrivere la fine di <i>Pinocchio</i&gt;. Tra parola e immagine. Between, 2(4). https://doi.org/10.13125/2039-6597/683