I cronotopi grafici di Gipi. Il significato dello spazio-tempo nel graphic novel
Abstract
Il concetto di cronotopo in Bachtin è letterario per definizione, ma è possibile trasporlo sul piano grafico? In realtà, già a partire dalla stessa denominazione di graphic novel è evidente che esiste «un ponte» tra il letterario e il grafico ‒ e che consiste nello stesso termine «novel». È presente inoltre un comune fondamento narrativo tra letteratura e graphic novel; entrambi sono infatti basati su di una struttura narrativa complessa e fortemente interconnessa, in cui nessun elemento è a sé stante ‒ e il cronotopo è per definizione un collante strutturale. Ma è evidente che il graphic novel è fondato su una maggiore rilevanza dell’aspetto formale o grafico rispetto al testo letterario. Da cui l’importanza che dovrebbero rivestire le categorie formali nel definire il dispositivo cronotopico quando viene applicata al comics. La domanda è: quali artifici o dispositivi formali vengono usati per creare un effetto spazio-tempo specifico per il comics? Partendo dalle osservazioni di McCloud, e rileggendole in base alla teoria bachtiniana del cronotopo letterario, si cercheranno delle risposte utilizzando come caso esemplare alcune opere di Gipi.
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