Stefano Manferlotti (ed.), La malattia come metafora nelle letterature dell’occidente

  • Massimo Fusillo Università dell'Aquila

Abstract

L’«enciclopedia dei morti» descritta da Danilo Kiš nel racconto omonimo raccoglie le vite degli uomini che dopo la Rivoluzione francese non hanno lasciato traccia di sé, e condensa così l’idea dell’arte come memoria integrale e democratica, richiamando alla mente le struggenti installazioni fotografiche di Christian Boltanski e i suoi archivi utopistici.

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Biografia autore

Massimo Fusillo, Università dell'Aquila
Massimo Fusillo insegna Critica Letteraria e Letterature Comparate all’Università dell’Aquila, dove è anche Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Studi letterari e culturali (sezione aquilana, in consorzio con Bologna), e Referente della Rettrice per le attività culturali. È membro dell’Executive Councile dell’International Association of Comparative Literature (ICLA). Il suo ultimo libro, Feticci. Letteratura, cinema, arti visive, Il Mulino, 2012, è appena apparso in francese presso Champion, ed è in corso di traduzione in inglese per Bloomsbury.
Pubblicato
2016-11-30
Come citare
Fusillo, M. (2016). Stefano Manferlotti (ed.), <i>La malattia come metafora nelle letterature dell’occidente</i&gt;. Between, 6(12). https://doi.org/10.13125/2039-6597/2550
Sezione
Recensioni/Between the Texts: A cura di G. Iacoli, M. Guglielmi, C. Cao