Roberto Curti ‑ Alessio Di Rocco, Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (1947-1968)

  • Diego Cavallotti Università di Udine

Abstract

Nell’episodio “Le tentazioni del dottor Antonio” (Dir. Federico Fellini, Italia-Francia, 1962) di Boccaccio ’70, Fellini tratteggia i caratteri prototipici del censore. Fervido anticomunista, cattolico, piccolo borghese e patologicamente sessuofobo, Antonio Mazzuolo, interpretato da Peppino De Filippo, rappresenta non solo il perfetto compimento della vendetta del regista nei confronti dell’ex ministro Umberto Tupini, ma soprattutto l’incarnazione cinematografica di quel nugolo di figure anonime incaricate (o auto-incaricatesi) di vigilare sulla morale pubblica per conto dello stato italiano.

Il volume di Curti e Di Rocco, integrato nel gennaio del 2015 dalla seconda parte del progetto, dedicata alle “visioni proibite” dal 1969 a oggi, mira a restituire i fasci di relazioni che si stabiliscono tra leggi, prassi ministeriali e i “dottor Antonio”: anche se la ricchissima parte dedicata alla schedatura dei film costituisce un imprescindibile punto di partenza per chiunque desideri approfondire l’argomento, l’obiettivo non è l’analisi di specifici casi, ma la descrizione di ciò che può essere definito come “ambiente censorio”.

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Pubblicato
2015-05-15
Come citare
Cavallotti, D. (2015). Roberto Curti ‑ Alessio Di Rocco, <i>Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (1947-1968)</i&gt;. Between, 5(9). https://doi.org/10.13125/2039-6597/1845
Sezione
Recensioni/Between the Texts: A cura di Giulio Iacoli e Marina Guglielmi