Il viaggio nell’inconscio e la messa in scena del desiderio nell’opera ‘notturna’ di E.T.A. Hoffmann e W. Beckford

  • Stefania Acciaioli Università di Firenze, Bonn, Colonia
Parole chiave: Desiderio, Trasgressione, Hoffmann, Beckford, Fantastico-Perturbante

Abstract

Il fantastico non è un mero ‘genere’ con motivi tipici ricorrenti, ma piuttosto un modo letterario di esprimere, obliquamente e allusivamente, in maniera quasi seduttiva e onirica, il confronto gnoseologico con l’ineffabile inesplicabilità dell’immaginario. Chi ne varca la soglia si trova ineludibilmente risucchiato in un vortice che lo avvolge progressivamente nelle sue spire attraendolo verso l’ignoto del confronto tra l’Io e l’Altro, lasciandolo, infine, spiazzato di fronte allo scacco conoscitivo dell’esperienza liminale del fantastico-unheimlich, che costituisce un irrisolvibile scarto rispetto al razionale paradigma di realtà. Hoffmann e Beckford, solo apparentemente personaggi così diversi, si confrontano specularmente con gli spazi dell’inconscio e la “retorica dell’indicibile”. Addentrandosi nel mondo dimidiato del fantastico-unheimlich, modalità espressiva e performativa dell’immaginario, trasgressiva e corrosiva per eccellenza, essi intraprendono, infatti, il loro viaggio di discesa nell’Io che, in ultima analisi, si rivela un’abile messa in scena del desiderio. L’analisi comparata degli Elixiere des Teufels e del Vathek mostra come desideri e pulsioni vengano inscenati mediante i paradigmi dell’abisso e del doppio insistentemente presenti a vari livelli non solo nelle due opere, ma anche costantemente reduplicati e intensificati a spirale nell’intero macrotesto a rappresentare la perturbante "coazione a ripetere" freudiana.

 

 

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Biografia autore

Stefania Acciaioli, Università di Firenze, Bonn, Colonia

Stefania Acciaioli ha iniziato la sua attività didattica a Bonn nel 2011 e attualmente lavora come lettrice di italiano presso l’Università di Colonia e come docente a contratto presso l’Istituto di Germanistica e Comparatistica dell’Università di Bonn. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne (Firenze, 2005), ha poi conseguito il titolo congiunto di Dottore di Ricerca/ Dr. Phil. presso le Università di Firenze e Bonn (2010). La sua dissertazione dal titolo Il trompe-l’œil letterario, ovvero il sorriso ironico nell’opera di Wilhelm Hauff (2012) è stata recentemente pubblicata nell’ambito del Premio FUP-Tesi di Dottorato. Da anni continua la sua attività di ricerca con borse di studio e partecipando a conferenze internazionali. Ha pubblicato inoltre: Il fantastico perturbante in Hoffmann e Beckford. Dagli abissi notturni dell’Io alla polifonia dell’esistenza (2012) e “L’Arcadia decostruita, ovvero l’anti-viaggio in Italia di Heinrich Heine”, Il marmo, la fontana, il precipizio. Poesie tedesche sull’Italia (2012).

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato
2013-06-17
Come citare
Acciaioli, S. (2013). Il viaggio nell’inconscio e la messa in scena del desiderio nell’opera ‘notturna’ di E.T.A. Hoffmann e W. Beckford. Between, 3(5). https://doi.org/10.13125/2039-6597/922