Teorema: una parabola tra film e romanzo
Abstract
Teorema di Pier Paolo Pasolini spicca per originalità e complessità dovute, anche e non solo, alla sua genesi e alla “doppia trasformazione di codice” avvenuta. Infatti, la particolarità dell’opera (nata come pièce teatrale nel ’66, ma poi abbandonata sotto questa veste) è il suo svilupparsi contemporaneamente su due binari paralleli: quello filmico e quello letterario. Due linguaggi differenti, ma altrettante visioni prospettiche dello stesso oggetto.
Le forme adottate si intersecano e si compenetrano a vicenda costituendo così un’unica composizione. Pur mantenendo una loro autonomia e completezza, l’esame di entrambe le versioni è fondamentale per comprendere appieno il teorema dell’autore.
Lo scopo di Pasolini è di dare vita, tramite la forma narrativa, non tanto ad una storia, quanto ad un evento, una “parabola”, un exemplum. Insomma quello di rappresentare un miracolo. Lo stesso autore, d’altronde, manifestò a suo tempo l’impossibilità di affrontare in maniera mimetica e realistica un’opera incentrata sulla realtà piccolo borghese italiana.
Muovendo da queste premesse, il nostro lavoro si pone l’obiettivo di mettere in luce e analizzare come l’autore pieghi le convenzioni cinematografiche e il genere romanzo per rappresentare una personale allegoria della società italiana, analizzando allo stesso tempo le peculiarità inerenti ai diversi codici adottati.
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