«La perfida bestia, si capisce, è la coscienza, colla sua brigata». Tommaso Landolfi nelle regioni dell’indicibile

  • Cristina Terrile Université de Tours
Parole chiave: Landolfi, Lévy-Bruhl, Freud, Indicibile, Bestia

Abstract

Il saggio si propone di esaminare la poetica landolfiana alla confluenza tra l’antropologia di Lévy-Bruhl, di cui accoglie la “mentalità primitiva”, la compartecipazione delle essenze e il “prelogico”, e l’organizzazione dei processi psichici inconsci descritti da Freud. Attraverso l’idea della “mentalità primitiva”, Landolfi, solitamente reticente nei confronti della ‘talking cure’, sembra riaccostarsi alla psicoanalisi, compresa come pratica della regressione che presuppone l’abbandono della posizione di soggetto cosciente per ritornare verso gli elementi primitivi che forniscono alla psiche la sua struttura. In particolare, è nella sua scelta di materializzare l’indicibile che Landolfi si colloca alla confluenza tra l’approccio animistico-antropologico e quello psicanalitico: alla luce dell’interdipendenza tra realtà fisica e realtà spirituale e dell’allontanamento dell’uomo dall’animalità di cui partecipa, qualunque determinazione ‘altra’, estranea a chi la scopre (l’indicibile, le pulsioni, le fobie, le ossessioni, le angosce, ecc.) diventa, nell’opera landolfiana, una realtà tangibile che prende il nome e la forma di una “bestia”.

 

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Biografia autore

Cristina Terrile, Université de Tours

Cristina Terrile è «Maître de conférences» (HDR) in Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Tours. Autrice di saggi sul romanzo italiano del Novecento, sulla critica letteraria e sul rapporto fra letteratura e filosofia, ha pubblicato i libri La crise de la volonté ou le romanesque en question. Borgese, Green, Perutz, Pirandello, Kafka (1997), L’arte del possibile. Ethos e poetica nell’opera di Tommaso Landolfi  (2007) e “Sono gli altri che mi fanno diventare”. Palazzeschi e la poetica del ‘cospetto’ (2017)

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Pubblicato
2021-05-30
Come citare
Terrile, C. (2021). «La perfida bestia, si capisce, è la coscienza, colla sua brigata». Tommaso Landolfi nelle regioni dell’indicibile. Between, 11(21), 259-279. https://doi.org/10.13125/2039-6597/4296