"A snake of black language": il processo come struttura narrativa in Babel Tower di A.S. Byatt

  • Beatrice Seligardi Università degli Studi di Bergamo
Parole chiave: letteratura e diritto, A.S. Byatt, metanarrazione, narratologia culturale

Abstract

L’articolo indaga le dinamiche narrative delle vicende legali e processuali all’interno del romanzo Babel Tower di A.S. Byatt. L’analisi prende avvio dalla teorizzazione dei processi di worldmaking fornita da Nelson Goodman e dalle rispettive riletture narratologiche del suo pensiero. L’obiettivo è quello di rintracciare la dimensione narrativa che emerge dalla rappresentazione dei processi giudiziari all’interno del romanzo. Soffermandosi sulla messa in atto di dispositivi metariflessivi da un lato e sui meccanismi di focalizzazione e di enunciazione del narratore dall’altro, si vuole sottolineare la pregnanza della mise en scène di una conflittualità fra istanze discorsive differenti e opposte, che affondano le proprie radici in paradigmi culturali e di genere. Quello che ne risulta è che la prospettiva della law in literature, l’inserimento di scene, trame, dinamiche processuali all’interno di una forma narrativa può costituire un dispositivo altamente autoriflessivo, che induce anche a considerare la pervasività delle dinamiche narrative anche all’infuori dei confini testuali.

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Biografia autore

Beatrice Seligardi, Università degli Studi di Bergamo
Dottoranda in Letterature Euroamericane presso l'Università degli Studi di Bergamo. Membro del programma europeo PhDnet "Literary and Cultural Studies".

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Pubblicato
2012-05-31
Come citare
Seligardi, B. (2012). "A snake of black language": il processo come struttura narrativa in <i>Babel Tower</i&gt; di A.S. Byatt. Between, 2(3). https://doi.org/10.13125/2039-6597/388
Sezione
Narrazioni sulla legge e nella legge