Quando il mockumentary si fa italiano: Il ritorno di Cagliostro sulla scia di Forgotten Silver
Abstract
Giocato sulla fusione tra le strategie estetiche di un documentario e segnali discorsivi che ne metton in evidenza il carattere finzionale, Il ritorno di Cagliostro (Ciprì e Maresco: 2003) va inscritto all’interno di quella categoria filmica felicemente battezzata mockumentary. In un primo momento, l’indagine analizzerà come le tecniche utilizzate sollecitino una continua negoziazione dell’orizzonte di attesa spettatoriale che oscilla tra l’impressione di situazioni veridittive e il sospetto che si tratti di un’opera di natura esclusivamente immaginaria. In un secondo momento, si prenderà in esame Forgotten Silver di Peter Jackson quale modello straniero che agisce dietro le scelte formali dei due registi siciliani, mettendo in risalto però come lo scarto più significativo sia tracciabile a livello tematico: il soggetto, l’ambientazione e l’intreccio esplicitano infatti – tra le pieghe del grottesco – una critica lucida e radicale alle istituzioni italiane, politiche e religiose. Lo studio così condotto permetterà infine riconoscere in Il ritorno di Cagliostro il tentativo di rispondere alla necessità odierna di un di ritorno al reale e al suo referente.
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