Il Soggetto creatore e la legge del Reale (l’istanza auto-censoria interna all’opera)

  • Francesco Giusti SUM - Sapienza Università di Roma
Parole chiave: Poesia, Legge, Processo, Desiderio, Oggetto, Modello cognitivo, Petrarca

Abstract

 

Se una legge davvero ineludibile esiste per il Soggetto, questa è senz’altro costituita dai limiti imposti dal Reale alla sua espansione e, quindi, alla sua creatività, a meno del completo distacco dalla realtà per accedere alla follia. Nello spazio che intercorre tra l’esperienza diretta del mondo, l’evento nel suo puro accadere, e l’unità del senso come oggetto del desiderio si realizza la creazione letteraria. Il soggetto con le sue capacità di comprensione deve, quindi, reagire allo stimolo costituito dall’evento volontariamente o involontariamente esperito e avventurarsi nell’accidentato percorso di interpretazione guidato dall’intenzionalità del suo desiderio. Come dimostra la canzone 360 di Petrarca, la struttura-processo può essere usata come forma letteraria e modello cognitivo per mostrare il ragionare interiore e il dissidio morale, per definire le regole del genere letterario specifico, per esplicitare una verità che finisce per dipendere proprio dal genere letterario.   Durante questo percorso il desiderio del senso può subire limiti e frustrazioni imposti proprio dalla legge del Reale: impedimenti, vincoli, censure ed auto-censure (in quanto principi censori introiettati), che al contempo rendono difficile e guidano il percorso, ostacolandolo ma dandogli anche i caratteri della condivisibilità: di fronte ad una realtà simile per tutti gli esseri umani (per quanto percepita diversamente) si maturano reazioni e interpretazioni condivisibili.

L’articolo intende indagare queste questioni in alcuni testi di poesia lirica moderna particolarmente rivelatori in tal senso (principalmente dal Canzoniere di Petrarca); con l’idea che la poesia, in quanto voce personale di un soggetto, più che rivelare verità generali acquisite  articoli proprio questo percorso di ricerca. Nella tradizione lirica europea, la donna si può considerare come un oggetto funzionale che sia anche un limite per il soggetto, che incarni la legge da rispettare, a cui conformarsi o a cui ribellarsi.  Perché possa esercitarsi nello spazio del testo lirico, costruirsi proprio come soggetto, l’io lirico deve crearsi i limiti entro cui agire e le leggi di questo spazio.

 

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Biografia autore

Francesco Giusti, SUM - Sapienza Università di Roma
Francesco Giusti ha appena conseguito il dottorato in Letteratura e cultura europea dell'Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM) presso la Sapienza Università di Roma sotto la guida di Piero Boitani e Zygmunt Baranski. Si occupa di estetica psicoanalitica e cognitiva; di storia e teoria della poesia lirica; della ricezione del Medioevo nella letteratura e nelle arti contemporanee.

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Pubblicato
2012-06-01
Come citare
Giusti, F. (2012). Il Soggetto creatore e la legge del Reale (l’istanza auto-censoria interna all’opera). Between, 2(3). https://doi.org/10.13125/2039-6597/370
Sezione
Legislazione della letteratura e delle arti