Cosmografie fantastiche. Antonio Conti tra scienza, poesia e 'impossibilia'

  • Vincenzo Allegrini Scuola Normale Superiore
Parole chiave: Conti, Impossibile, Letteratura e scienza, Cosmo, Immaginazione

Abstract

Il saggio affronta il tema dell’impossibile in due opere cosmologiche di Antonio Conti (Il Globo di Venere e i Dialoghi filosofici) e riflette sul complesso rapporto che instaurano con le teorie newtoniane e leibniziane. L’articolo prende avvio con l’illustrazione dell’idea contiana di poesia come sintesi tra letteratura e scienza, mythos e logos; analizza, poi, l’uso assai diverso di adynata, mirabilia e impossibilia nelle due opere, che sono lette anche in rapporto alla dissoluzione dell’ampio, frammentario e incompiuto progetto enciclopedico contiano.

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Biografia autore

Vincenzo Allegrini, Scuola Normale Superiore

Vincenzo Allegrini è allievo del corso di perfezionamento (PhD) in Letterature e filologie moderne presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si interessa prevalentemente di lessicografia e semantica leopardiana e dei rapporti tra filosofia e letteratura tra Settecento e primo Ottocento. Pubblicazioni (scelta): Note sull’abisso di Leopardi (2019); «Rivolgersi sull’uno e sull’altro fianco». Le ambivalenze della quiete e dell’inquietudine leopardiana (2019); Memory”, “Remembrance”, and “Oblivion” in Leopardi’s Theory of Knowledge and Poetry (2019); «Spudare balottam». Folengo e le armi da fuoco (2019, in c.d.s.); Semplicità, Disperazione (2016).

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Pubblicato
2019-06-01
Come citare
Allegrini, V. (2019). Cosmografie fantastiche. Antonio Conti tra scienza, poesia e ’impossibilia’. Between, 9(17). https://doi.org/10.13125/2039-6597/3621