Quando la pagina è un palcoscenico: i graphic novels shakespeariani di Gianni De Luca
Abstract
Il contributo si propone di ripercorrere la carriera di Gianni De Luca (1927-1991), illustratore dal grande talento e inesausto sperimentatore in grado di innovare profondamente il linguaggio del fumetto. Ci si soffermerà in particolar modo sul suo lavoro più originale, ovvero la cosiddetta “trilogia shakesperiana”: composta dagli adattamenti a fumetti di tre drammi del Bardo – La tempesta, Amleto, Romeo e Giulietta – e pubblicata sul settimanale cattolico Il Giornalino tra 1975 e 1976, la “trilogia” fu illustrata facendo ricorso a uno storytelling tanto semplice quanto rivoluzionario nel quale la consuetudinaria frammentazione della pagina in vignette andò via via scomparendo. L’ultima delle tre storie a essere realizzata, Romeo e Giulietta, è composta esclusivamente da doppie splash pages, ovvero da grandi vignette che occupano entrambe le pagine (la pari e la dispari) che il lettore si trova contemporaneamente davanti agli occhi mentre sta sfogliando l’albo. Sull’ampia tavola orizzontale così ottenuta i personaggi sono raffigurati più volte, in una serie di pose che ne suggeriscono il movimento in relazione alla fissità dello sfondo e orientano senza possibilità di errore la lettura. Un apparente azzardo semiotico che produce un utilizzo anticonvenzionale ma efficace del linguaggio fumettistico.
Oltre che sulla trilogia shakesperiana, vetta della professionalità e dell’inventiva deluchiana, il paper si sofferma anche su Il commissario Spada, serie scritta da Gianluigi Gonano che De Luca illustrò mirabilmente, sempre per le pagine del Giornalino, dal 1970 al 1982.
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