“Veselye pochorony”: un microcosmo russo a New York

  • Claudio Schirò Università di Palermo
Parole chiave: Ulickaja, New York, Russia, Memoria, Spazio, Immigrazione

Abstract

Nel presente lavoro viene analizzato il romanzo Veselye pochorony (1997) della scrittrice russa Ljudmila Ulickaja, allo scopo di indagare il rapporto tra le esperienze esistenziali dei protagonisti e lo spazio fisico di New York nel quale quest’ultimi agiscono. Nel saggio si cercano di individuare alcune peculiarità della metropoli americana la quale, in certe pagine del libro, si mostra con dei tratti claustrofobici, apparendo talvolta anche come uno spazio dal contorno surreale. L’analisi mira a far emergere quanto la Grande Mela, sapientemente dipinta dalla Ulickaja nel suo romanzo, si mostri in maniera mai univoca. Da un canto New York rappresenta uno spazio simbolico, un limbo, una corridoio di passaggio, una soglia, attraversata da uomini di differenti culture e con stili di vita contrapposti; dall’altro la città nordamericana sovente si trasforma da spazio urbano in spazio della memoria di un’umanità ferita a causa dello sradicamento dal paese e dalla cultura d’origine. In ogni caso la città, capace di esercitare sui personaggi una sorta di irresistibile malia, diviene luogo salvifico in grado di aiutarli a ricostruire ex novo la propria esistenza sulla base di una cultura nuova ma che non viola quella di provenienza.

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Biografia autore

Claudio Schirò, Università di Palermo
Claudio Schirò è ricercatore di Lingua e Letteratura Russa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo.

Fra i suoi studi relativi alla letteratura russa del XVIII secolo ha dedicato un saggio all’analisi testuale del romanzo di M. Čulkov Prigožaja povaricha ili pochoždenija razvratnoj ženščiny; in un altro lavoro ha affrontato invece l’analisi testuale della commedia Nedorosl’ di D. Fonvizin. Si è anche occupato della simbolica legata all’acqua nell’opera poetica di G. Deržavin ed ha curato la traduzione di alcuni poemi ed odi di G. Deržavin raccolti in un’antologia pubblicata nel 1998.

Per quanto concerne la letteratura del XIX secolo in un lavoro si è occupato della peculiare topografia nel poema Mcyri di M. Lermontov. Nel 2008 ha curato la traduzione della ballata Ljudmila di V. Žukovskij. Tale volume include un saggio dedicato ad un’analisi comparativa fra la ballata di Žukovskij e quella del poeta tedesco G. Bürger intitolata Lenore.

Relativamente agli studi sul Novecento, ha pubblicato alcuni lavori dedicati alla prosa di M. Kuzmin ed un saggio in cui ha indagato il complesso sistema simbolico del cibo in tre liriche del poeta futurista russo V. Chlebnikov. Nel 2006 ha pubblicato un volume in cui viene analizzata la raccolta poetica Seti di M. Kuzmin.

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Pubblicato
2011-11-26
Come citare
Schirò, C. (2011). “Veselye pochorony”: un microcosmo russo a New York. Between, 1(2). https://doi.org/10.13125/2039-6597/308