«Patria, perché sei così infinitamente inarrestabile?». La ricerca di uno spazio domestico fra Occidente indecifrabile e Oriente ormai incomprensibile
Abstract
Il saggio prende le mosse dal diffuso spaesamento di fronte ai mutati confini culturali e territoriali che disegnano l’Europa post-sovietica. A metà degli anni ’90 del XX secolo i cambiamenti prodotti in Russia con l’ingresso nel reticolo delle culture occidentali e dei nuovi modi di comunicazione, trovano piena espressione del campo letterario.
L’immagine dello spazio geografico russo in cerca di rinnovate identità è indagata attraverso le pagine di autori contemporanei appartenenti a generazioni diverse (Erofeev, Pelevin, Shishkin,Sharapova, Stogov). L’immensità delle distese sconfinate che hanno per secoli caratterizzato la specificità territoriale russa, a cavaliere fra due continenti, cambiano valore di fronte alla scomparsa di nette frontiere culturali e spirituali.
Di fronte ad un presente complesso e illeggibile, i personaggi della letteratura odierna cercano risposte ricostruendo, nello spazio geografico reale e immaginario, il rapporto tra passato e futuro, nel tentativo di ricordare per poter procedere verso la comprensione di una porzione limitata di mondo.Questo complesso dialogo fra mondo intimo e realtà territoriale costituisce un elemento chiave per la comprensione di alcuni dei fenomeni culturali più rilevanti nella Russia (e nell’Europa) post-sovietica.
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