I nomi propri e gli uomini medi. Romanzo, scienze umane, democrazia
Abstract
La nascita del genere che oggi chiamiamo romanzo è contemporanea allo sviluppo delle scienze umane e della statistica. E tuttavia il romanzo e le scienze umane sono formazioni discorsive per molti versi opposte: mentre il romanzo giustifica se stesso presentandosi come una storia della vita privata, come il genere dell’individuale, le scienze umane e la statistica riportano gli individui alla gelida identità dei concetti e dei numeri. E’ come se, nel momento stesso in cui si afferma il diritto culturale alla differenza, le differenze venissero ricondotte all’identità delle forze universali che agiscono intorno e attraverso gli individui. Di cosa è indizio una simile dialettica? Che cosa ci permette di capire?
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