«L’esiliato rientrava nel paese incorrotto». La terra, il mare, la costa in Mediterraneo, di Eugenio Montale

  • Sandro Maxia Università di Cagliari
Parole chiave: Eugenio Montale, Esilio, Patria, Mare, Costa, Terra, Fine dell'Infanzia

Abstract

Montale’s short, nine-section poem, ‘Mediterraneo’, constitutes his most notable contribution to the modern reworking of the myth of the sea, which has always been so central to western poetry.

Progressing from an analysis of the semantics of the border in Montale, centred on the limen present in the poem – that threshold separating land from sea – this reading aims to highlight the distinctiveness of the montalian perspective with respect to authors with whom he compares himself, from D’Annunzio to Baudelaire, Mallarmé, Rimbaud, Valéry, Lautréamont, and Heine to Shelley, to name a few. This comparison contains aspects of consonance, but also and perhaps moreso, of tangible contrast.

Starting from the belief that ‘Mediterraneo’ alludes, however ephemerally, to the Biblical account of the expulsion from Eden, this reading finds the centre of gravity in the dazzling yet dreamlike recognition represented in the fourth movement, in which a glass city, emerging unexpectedly from the abysses of the sea, rises miraculously before the reader to signify the enduring symbol of the lost, authentic homeland (the ‘unspoiled country’ referring in a new way to Ungaretti’s ‘Girovago’); the indisputable marker of the end of the happy season of childhood.

The hypothesis developed is that the expulsion carries an additional penalty for the poet, not – as claimed by authoritative critical theory – in a crisis of identity, but rather in the imprisonment in an identity lacking in evolution and the resulting exclusion from the world of the possibility, of the beyond, of elsewhere.

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Biografia autore

Sandro Maxia, Università di Cagliari

Ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Cagliari dal 1973, ha insegnato per un decennio Letteratura comparata nella stessa Università. La sua attività scientifica riguarda principalmente due ambiti: la prosa, in specie narrativa, tra fine Ottocento e prima metà del Novecento; la lingua della poesia italiana del Novecento. Fa parte del gruppo di ricerca CNR per lo studio della lingua poetica italiana contemporanea, e delle redazioni di “Moderna” e della “Modernità letteraria”, rivista della MOD. Nella sua bibliografia scientifica figurano monografie e saggi su Italo Svevo, Federigo Tozzi e la narrativa toscana, la prosa di D’Annunzio. Si è inoltre occupato, con saggi e articoli, del Futurismo, degli scrittori della “Ronda”, di Bontempelli e il Novecentismo, degli scrittori di “Solaria”, del romanzo del pieno Novecento (Deledda, Gadda, Landolfi, Pavese, Dessì, Flaiano, Salvatore Satta). Ha dedicato numerosi studi alla poesia di Eugenio Montale. Suoi scritti di teoria letteraria (sulla rappresentazione dello spazio in letteratura, sulle idee di letteratura nella modernità, sulla semantica strutturale, ecc.) figurano in varie riviste.

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Pubblicato
2011-05-24
Come citare
Maxia, S. (2011). «L’esiliato rientrava nel paese incorrotto». La terra, il mare, la costa in <i>Mediterraneo</i&gt;, di Eugenio Montale. Between, 1(1). https://doi.org/10.13125/2039-6597/131
Sezione
Cartografie della comparatistica