Simbiosi e telepatia come basi biologiche dell'utopia in Last and First Men di Olaf Stapledon
Abstract
L'utopia è una delle forme privilegiate di immaginazione dell'impossibile e uno dei temi centrali della produzione letteraria e filosofica di Olaf Stapledon. In Last and First Men egli non si limita a elaborare modelli politico-sociali alternativi ma immagina un cambiamento radicale della natura umana, a partire dalle sue basi biologiche. Lo scopo del presente lavoro è analizzare l'uso metaforico della biologia nella costruzione dell'ideale utopico della comunità autentica emergente dalla successione di diverse specie umane.
Attraverso la tecnica del close reading guidata dal modello ermeneutico dell'utopia di Jameson, si mostrerà come concetti biologici e metafore organiche investano trasversalmente i livelli allegorici del corpo, del tempo e della collettività. L'attenzione sarà concentrata sul tema della telepatia. In quanto dispositivo simbolico di massima apertura all'altro, essa costituisce la pietra angolare della comunità autentica. Si mostrerà come tale facoltà si colleghi metaforicamente ai concetti di simbiosi e di simbiogenesi, esplicitamente rappresentati nel testo come meccanismi di speciazione. Il processo evolutivo immaginato da Stapledon, connettendo biologia ed etica, si configura dunque come una contestazione del primato dell'egoismo e della competizione per la sopravvivenza, postulato dal darwinismo sociale, a vantaggio degli ideali comunitari di solidarietà e cooperazione.Downloads
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