Retorica e Storia in Making History di Brian Friel

  • Manfredi Bernardini Università degli Studi di Palermo
Parole chiave: Storia, Retorica, Friel, Irlanda, Storytelling,

Abstract

L’intervento propone l’indagine dei dispositivi retorici di rappresentazione e di scrittura della storia analizzati e decostruiti nella pièce teatrale, o meglio nell’history play, Making History scritta da Brian Friel e messa in scena dalla Field Day Theatre Company nel 1988. Il dramma narra le gesta di Hugh O'Neill, importante signore gaelico dell’Ulster di fine Cinquecento, intrecciando strettamente le vicende personali del protagonista con gli avvenimenti cruciali della Storia d’Irlanda.

Friel riscopre una figura paradigmatica della storia irlandese per sviscerare attraverso la performance teatrale i fondamenti delle retoriche nazionaliste alla base della conflittualità contemporanea in Irlanda del Nord.

A partire dai contributi teorici di studiosi quali Hayden White, Paul Ricoeur, Walter Benjamin, Michel De Certeau, il drammaturgo nord-irlandese contesta la presunta scientificità della Storia, che la renderebbe una disciplina nettamente distinguibile rispetto ad altre forme di narrazione quali la letteratura, e ne svela al contrario la natura metalinguistica basata su specifiche strategie retoriche. Da una parte, dunque, Friel mette in discussione gli statuti stessi della Storia ufficiale (History), delle “grandi narrazioni”, dando l’occasione alle storie (stories) di entrare a tutti gli effetti nel discorso della Storia, confutandone gli statuti dall’interno e permettendo al contempo di ripensare ed allargare i confini molto limitati della rappresentazione storica. Dall’altra il drammaturgo nord-irlandese svela i meccanismi retorici, per certi aspetti ideologici, di scrittura della Storia, attraverso il personaggio dell’arcivescovo Peter Lombard - biografo di O’Neill, vero e proprio storyteller e maestro di elocutio, e mette in luce come la Storia (History) sia una forma di narrazione retorica, un collage di eventi collezionati (inventio) e sceneggiati (dispositio) dallo storico che li assembla in base a precisi criteri di rappresentazione.

Conducendoci nei gangli dei dispositivi retorici adottati dalla storiografia, Friel ci svela il delicato processo del farsi e disfarsi della storia, il 'making history' appunto che produce non solo Storia, ma anche identità.

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Biografia autore

Manfredi Bernardini, Università degli Studi di Palermo

Dottore di Ricerca in Studi Culturali. Rappresentazioni e Performance presso il dipartimento di Beni Culturali Studi Culturali dell'Università degli Studi di Palermo.

Campi di interesse: Letterature Comparate, Studi Culturali, Studi sul Teatro e sulla Performance, Studi Postcoloniali, Studi sulla Traduzione, Border Studies.

Ambiti di ricerca specifici: Irish Studies; Rivisitazioni contemporanee della tragedia greca.

Pubblicazioni:

  Articoli:

1)      “Pasolinis Salò Eine Biopolitische Betrachtung”, Die Kunst, Das Leben Zu «Bewirtshaften», Ed. Vittoria Borsò, Michele Cometa, Transcript, Bielefeld, 2013.

2)       “Irishness Troubles: trasformazioni dell’identità irlandese nelle performance della Field Day Theatre Company”, Mantichora, n. 1, (2011),  http://ww2.unime.it/mantichora/

3)       “Identità, attraversamenti e ibridismi nell’opera di Joseph O’Connor”, Between,  I.1 (2011), http://www.betweenjournal.it/

4)       “Da Tebe a Sarajevo, da Sarajevo a Napoli: Teatro di Guerra”, ARCO-Journal, Arti della Performance, (2007), http://www.arcojournal.unipa.it/

Recensioni:

5)      “Silvana Borutti, Ute Heidmann, La Babele in cui viviamo Traduzioni, Riscritture, Culture, Between, III.6 (2013), http://www.between-journal.it

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato
2014-05-29
Come citare
Bernardini, M. (2014). Retorica e Storia in <i>Making History</i&gt; di Brian Friel. Between, 4(7). https://doi.org/10.13125/2039-6597/1132
Sezione
Nel vivo dei testi. La lunga modernità dell'elocutio