Vergani, V. (2020). Nascita. Una fenomenologia dell'esistenza
Abstract
L'ingombrante questione della mortalità e l'approccio tecnico-scientifico dei saperi positivi nei confronti del tema della nascita sono le questioni da cui prende avvio il recente libro di Mario Vergani, Nascita. Una fenomenologia dell'esistenza. Lungi dal voler rimuovere il tema della morte, l'autore, confrontandosi con la fenomenologia classica e contemporanea, si concentra sulle implicazioni teoriche e sulle trasformazioni di senso di un'esistenza pensata primariamente come natale e non come mortale. La rivoluzione copernicana delle filosofie della nascita risiede nell'aver posto al centro del discorso filosofico la nascita (senza escludere la morte) come la mia nascita, come quell'evento misterioso, sempre condiviso, che tuttavia riguarda solo me, e che non può essere osservato da nessun sapere naturalistico-biologicistico né socio-culturale. A questi saperi tecnici che nulla sanno dire di questo segreto che io sono, va preferita un'indagine filosofica, e più specificamente fenomenologico-esistenziale che sappia abitare il bordo dell'esistenza seguendo le sue invisibili tracce lasciate in tutte le dimensioni dell'esistenza umana: metafisica, etica, politica, affettiva, relazionale, storica.
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