Trascendenza e immanenza
il tempo e lo spazio in André Neher
Abstract
La filosofia della storia di André Neher è una delle più originali elaborate dal pensiero dell’olocausto. Essa è costruita sugli assi (filosofici) della trascendenza e dell’immanenza, collegati (ebraicamente) nel “mezzo” stesso ('emza') della irriducibile contraddizione che struttura il Tutto. E che l’autore eleva, mutuandola dal Maharal di Praga, a legge binaria del reale. La giustificazione filosofica di un sistema di pensiero che scardina la logica classica, ammettendo la coesistenza dei contrari, avviene attraverso la dialettica dello spazio e del tempo riletta alla luce delle nozioni ebraiche di “rischio radicale” e di “ritorno”. L’approdo è costitutivamente bifronte: da un lato, la storia sospesa ad un “forse” e ai suoi inespungibili rischi fatali e golemici; dall’altro, la storia redimibile attraverso il “ritorno” alla terra (Eretz). L’una è legata alla concezione lineare e drammatica del tempo biblico. L’altra alla teologia spaziale del sabato.
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