The use of smartphones and the quest for a future among West African men in reception centers in Italy

  • Giovanna Santanera Università di Milano-Bicocca, Italia

Abstract

In questo articolo analizzo l’uso creativo dello smartphone da parte di richiedenti asilo e rifugiati che vivono in centri di accoglienza straordinari a Torino. Dal momento che l’usurpazione del tempo è diventata parte integrante del regime dei confini europeo, metto le pratiche mediatiche dei soggetti migranti in relazione alle loro rivendicazioni di giustizia temporale. Sostengo che l’uso dello smartphone – e in particolare la produzione e condivisione di immagini – rappresenta una pratica di produzione del futuro, connessa alla dimensione della speranza e del desiderio più che a quella della nostalgia. Dopo avere considerato il cellulare come uno strumento per “ammazzare il tempo” durante la lenta quotidianità dei centri d’accoglienza, proseguo mostrando come il design sapiente della propria immagine virtuale può aiutare a compiere i progetti migratori e a ricevere un permesso di soggiorno. Infine, rivolgo l’attenzione alla materialità dello smartphone. In quanto “oggetto dei desideri,” è parte di catene di doni e contro-doni che dischiudono nuovi scenari attraverso la costruzione di relazioni sociali. In conclusione, sostengo che lo smartphone può essere visto come un’arma nella battaglia sul tempo che è propria della governance e delle politiche contemporanee della migrazione.

Pubblicato
2022-11-26
Come citare
Santanera, G. (2022) The use of smartphones and the quest for a future among West African men in reception centers in Italy, Anuac, 11(2), pagg. 205-228. doi: 10.7340/anuac2239-625X-5123.
Sezione
Articoli