Non bene olet qui bene semper olet! Incenso e aromi e fenomenologia dell’eros presso i Greci
Abstract
Nel mondo greco i profumi sono sempre stati correlati al concetto di ἡδονή, termine che designa, in senso lato, la voluttà e la dedizione alle mollezze e ai piaceri dell’esistenza. Le essenze richiamano uno stile di vita raffinato, talvolta effimero e superficiale, ma sempre seducente e appetibile. L’assenza di ogni fragranza rappresenta invece il rifiuto di una realtà impalpabile ed eterea, rifiuto che va di pari passo con la condanna delle varie artes del lusso. Nell’ambito dei sentimenti e dell’attrazione amorosa la forza magnetica degli aromi costituisce un elemento essenziale dell’eros, poiché la donna -sia essa sposa legittima, o amante spregiudicata- acquista la charis attraverso il profumo, che ne esalta il fascino rendendola oltremodo sensuale. Generalmente considerati sinonimo di perversione, gli aromi non sono dunque completamente banditi dalla vita quotidiana, anche se il loro impiego è pericoloso poiché ogni forma di seduzione, seppur legittima, reca in sé il principio di una minaccia di corruzione.
In the greek world aromas and perfumes have been always correlated to the conception of ἡδονή, word which indicates, in a broad sense, delight and devotion to the looseness and luxury of the existence. Essences remind a life-style refined, sometimes ephemeral and superficial, but always tempting and pleasing. The absence of perfumes represents, on the other hand, a refusing of a impalpable and ethereal reality, and it is, at the same time, a condemnation to various kinds of luxury. In the world of feelings and erotic attraction the strong power of aromas is an essential thing because women -lawful brides or open-minded lover- get the charis with perfume, that exalt female glamour. However essences are generally judged proof of perversion, they aren’t totally excluded, even if it could be dangerous because every kind of seduction can easily becoming a threat of corruption.