Da anathemata a ornamenta. Sul riuso dei rilievi votivi greci in epoca romana
Abstract
Un discreto numero di rilievi votivi greci, di periodo classico e, in misura minore, ellenistico sono venuti in luce a Roma, nei dintorni di Roma e in Campania. Nonostante i dati relativi ai contesti di ritrovamento siano assai scarsi, fatta eccezione per gli esemplari trovati a Pompei, tali monumenti possono essere riferiti ad aree residenziali e non sacre. Studi recenti e in corso condotti dall’Autrice mirano, in modo particolare, a ricollocare i rilievi votivi greci all’interno dei programmi decorativi delle case romane, per tentare di comprendere quale funzione e quale valore semantico essi abbiano assunto nelle nuove sedi.
Quite a few number of Greek votive reliefs of classical and hellenistic age have been discovered in Rome, in its neighbourhoods and in Campania. In spite of the very few data regarding the finding context, with the exception of the items found in Pompeii, these monuments can be generally referred to residential areas. Some recent studies held by the Author have the purpose to reset the Greek votive reliefs into the original decorative program of the houses, in order to understand which function and semantic value they had assumed in their new collocation.