Arianna, Medea e le altre. Astuzia al femminile e arte greca
Abstract
Nel mondo del mito greco la definizione funzionale di un personaggio appare sempre intimamente connessa alla sua per-
cezione etica e alla sua collocazione nel quadro sociale e culturale. È il caso di personaggi come Arianna, Medea o Circe, le cui azioni
si proiettano sempre nel mondo femminile dell’oikos. Nella prima parte del contributo Marco Giuman analizza i modi attraverso i
quali il concetto di mētis femminile sia adattato dai repertori dell’arte greca alle figure di eroine e come questo sia tradotto in senso
iconografico. La seconda parte dell’articolo, curata da Elisabetta Pala, consiste in un approfondimento della figura di Arianna, e più
precisamente sui suoi strumenti di mētis per eccellenza: corona e gomitolo. Da un raffronto dei resoconti delle fonti letterarie e delle
testimonianze iconografiche tra VII e V secolo a.C. si cerca di stabilire un’anteriorità cronologica tra i due oggetti, nonché le rispettive
funzioni e valenze simboliche.
In the Greek mythical world the functional definition of a protagonist seems strictly connected with his ethical and cultural
perception in the society. That is the case of Ariadne, Medea or Circe, whose actions are always linked to the feminine concept of oikos.
In the first part of this work Marco Giuman analyses the ways through which the feminine idea of mētis is iconographically adapted by
Greek artists to the mythical heroines. The second part of the paper, by Elisabetta Pala, deepens on Ariadne’s character, more precisely
on her own metis-tools: the crown and the thread. Comparing literary sources and iconography from VII to V century B.C. the author
tries to establish which object comes earlier, as well as their respective functions and symbolic values.