More seats at “The Philosopher’s Table”: The reinvigoration of a multicultural community association in southern Italy during and post-pandemic
Abstract
Il modo in cui le associazioni di volontariato promuovono l’interazione sociale attraverso le differenze culturali e contribuiscono a costruire comunità diverse ha assunto rilevanza antropologica all’interno degli scenari contemporanei dei movimenti transnazionali. Per affermarsi sul territorio, le associazioni devono costruirsi una reputazione e mantenerla presso quei gruppi che ne favoriscono la visibilità. Tutto ciò può risultare assai impegnativo, poiché tali gruppi riuniscono persone con esperienze di vita e lingue diverse. Per diffondersi, essi devono rimanere flessibili e adattivi. La presente relazione di ricerca ha come oggetto un tipo di associazione di volontariato finora poco indagato, che è volto a creare relazioni e un senso condiviso di comunità oltre i confini culturali: il club sociale multiculturale. La ricerca si basa sui primi risultati di uno studio etnografico in corso in Puglia su aspirazioni, attività e cicli di vita dei club multiculturali. Il rapporto descrive come i membri di un’organizzazione – The Philosopher’s Table – abbiano intrapreso un percorso di riflessione e consolidamento durante la pandemia di Covid-19, il cui obiettivo era l’individuazione di modalità per offrire un servizio più efficace ai membri esistenti, incidere con maggiore successo nella vita della comunità locale, e aumentare l’effettivo numero dei soci. Una delle caratteristiche degne di nota del club è l’essere costituito quasi nella stessa proporzione da italiani nativi ed espatriati. Gli espatriati raramente ricevono la dovuta attenzione nelle ricerche relative alle comunità diverse e inclusive in Italia, pertanto il progetto presentato rappresenta un’opportunità per colmare la lacuna di conoscenze sull’argomento.
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