Trouble dans le gukuna rwandais: Fémocratie, féminismes et anthropologie critique

  • Michela Fusaschi Università Roma Tre, Italia

Abstract

L’articolo riprende l’analisi, in Rwanda e nella diaspora in Italia negli ultimi due decenni, del rituale gukuna (allungamento delle piccole labbra) che associato al kunyaza (tecnica sessuale maschile) aumenta il piacere sessuale femminile come condizione di fertilità. All’inizio della ricerca, fine anni ‘90, questa modifica del corpo era leggibile come un segreto della sessualità femminile ma, dalla metà degli anni 2000, si è registrata sul terreno una multivocalità delle soggettività coinvolte di pari passo con l’introduzione della politica gender sensitive nel post genocidio che ha visto la nascita di un femminismo di Stato e di una classe femocratica. In più il film documentario Sacred water (2016) ha svelato il gukuna come “mistero dell’eiaculazione femminile” ad un vasto pubblico. Eppure nel linguaggio dell’OMS resta una Mutilazione Genitale da “eradicare”. Adeguatamente interpretata, questa modifica svela e sfida i presupposti culturalisti e vittimizzanti delle rappresentazioni egemoniche sulle cosiddette MGF e sulle “donne africane”, sottolineando per altro le continuità delle moralizzazioni coloniali con quelle promosse dalla ragione umanitaria, e di alcune correnti femministe, oramai assunte localmente in maniera originale. L’obiettivo è di decostruire il discorso gender mainstreaming intorno al gukuna come “pratica tradizionale dannosa” per avviare una riflessione sul genere e nelle politiche del Rwanda contemporaneo.

Pubblicato
2020-12-31
Come citare
Fusaschi, M. (2020) «Trouble dans le <em>gukuna</em&gt; rwandais: Fémocratie, féminismes et anthropologie critiqu»e, Anuac, 9(2), pagg. 17-43. doi: 10.7340/anuac2239-625X-4102.
Sezione
Articoli