Culture della sostenibilità silenziosa: Consumare biologico nell’Antropocene

  • Giovanni Orlando Università di Torino, Italia

Abstract

Questo saggio analizza il consumo di cibi biologici a Palermo come chiave per illustrare la presenza di una cultura della sostenibilità silenziosa basata sui timori alimentari legati all’inquinamento. Esso mostra come alcuni abitanti di Palermo contrappongano gli alimenti biologici a quelli convenzionali secondo nozioni di salubrità e contaminazione, scegliendo i primi per evitare d’ingerire sostanze nocive. Esaminando il consumo di cibo biologico da una prospettiva «post-Pasteuriana», il saggio pone particolare attenzione agli aspetti concernenti la percezione culturale dei problemi ambientali e il ruolo della scienza e della tecnologia nella produzione alimentare. Così facendo, esso mostra come le opinioni di alcune delle persone che mangiano cibi biologici permettano d’intravedere valori derivanti da un rifiuto dell’eccesso, tema che ha numerosi punti di contatto con le più recenti teorie della sostenibilità, come quella dell’Antropocene e dei confini planetari. Sebbene i timori alimentari siano alle volte bollati come egoistici e individualisti, il saggio suggerisce che il consumo di alimenti biologici può essere considerato una forma di «sostenibilità silenziosa». Pur rappresentando un caso di studio di antropologia del cibo, questo saggio tenta di connettere la particolarità etnografica con i processi socio-ecologici globali, compiendo uno sforzo per demistificare le ideologie della crescita, dello sviluppo e del consumismo.

Pubblicato
2017-07-17
Come citare
Orlando, G. (2017) Culture della sostenibilità silenziosa: Consumare biologico nell’Antropocene, Anuac, 6(1), pagg. 253-270. doi: 10.7340/anuac2239-625X-2840.
Sezione
Articoli