Miscuglio figurale: Alle origini della ritrattistica antropologica ottocentesca

  • Alberto Baldi Università di Napoli Federico II, Italia

Abstract

Quando nella seconda metà dell’Ottocento, dall’Europa, agli Stati Uniti, alla Russia, si va coagulando un interesse per l’uso della fotografia in ambito antropologico in virtù della sua supposta obiettività non sono ancora del tutto chiari e definiti gli specifici campi d’impiego e, di conseguenza, neppure metodologie euristiche, modalità tecniche di ripresa, stilemi e convenzioni figurative. Si spazia dalla foto antropometrica ad una ritrattistica etnografica e folklorica firmata al contempo da antropologi ma pure da viaggiatori, fotoamatori, militari, fotografi professionisti alla ricerca di soggetti esotici che alimentano, appunto, un miscuglio figurale, contemporaneamente attraversato da venature scientifiche, commerciali, artistiche, alla fin fine utile a tutti, miscuglio che, poco alla volta, pare ribadirsi in relazione ad alcuni topoi prevalenti, in primis al ritratto di origini pittoriche, ma variamente e continuamente declinato e reinterpretato.

Pubblicato
2017-07-17
Come citare
Baldi, A. (2017) Miscuglio figurale: Alle origini della ritrattistica antropologica ottocentesca, Anuac, 6(1), pagg. 271-300. doi: 10.7340/anuac2239-625X-2839.
Sezione
Articoli