Water futures, biosociality, and other-wise agency: An exploratory essay

  • Shé Hawke University of Sydney, Australia
  • Gísli Pálsson University of Iceland, Reykjavík, Islanda

Abstract

Quest’articolo traccia il punto di incontro delle relazioni biosociali attraverso le reti agentive dell’acqua. Nel linguaggio delle scienze umanistiche, ambientali e sociali, queste relazioni e reti sono biosociali e sacre (Meloni, Williams e Martin 2016; Mangiameli 2013). L’auto-organizzazione degli ambienti acquatici nelle relazioni con gli esseri umani è coinvolta in un processo continuo di adattamento, in parallelo con i modi umani di comprendere e accostarsi all’acqua. L’articolo immagina un atteggiamento nuovo e consapevole che possa affrontare la presenza ubiqua del fiume in maniera più rispettosa, in opposizione alle tensioni e alle provocazioni dell’epoca dell’Antropocene. Vi si afferma la necessità di sviluppare una nuova idea di sostenibilità; una idro-logica che coltivi la connettività, la capacità di adattamento e i molteplici valori dell'acqua - particolarmente evidenti tra i popoli indigeni - che esistono oltre l’isolamento del paradigma della mercificazione. Questa logica implica la necessità di riconsiderare i valori economici, ecologici, consuetudinari e ludici in maniera più equilibrata. Delineando l’acqua come un complesso flusso adattivo di relazioni interne, traverse ed esterne, l’indagine afferma la capacità e l’agentività multi-dimensionale dell'acqua col proposito di promuovere futuri acquatici biosociali più sostenibili all’interno di un ambiente geosociale.

Pubblicato
2017-07-17
Come citare
Hawke, S. e Pálsson, G. (2017) «Water futures, biosociality, and other-wise agency: An exploratory essa»y, Anuac, 6(1), pagg. 233-252. doi: 10.7340/anuac2239-625X-2838.
Sezione
Saggi