Medea
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<p><em>Medea </em>è la rivista internazionale di studi interculturali peer-reviewed e open access del Laboratorio "<em>Xenoi</em>: pratiche, immagini, parole" dell'Università di Cagliari e del Laboratorio "Valdrada" dell'Università di Perugia.<br> Si occupa della complessità del fare, del dire e del sentire umani, ponendo a confronto i modi diversi di comportarsi, di rapportarsi con l’ambiente, di stringere relazioni, di produrre, rappresentare e dare senso al mondo e alla vita, nel lontano passato come nel presente <a href="/index.php/medea/pages/view/Manifestoit">Leggi tutto</a> <br> L'ANVUR ha incluso <em>Medea</em> nell’elenco delle riviste scientifiche per l’Area 10 (Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) e per l’Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche).</p>Università degli Studi di Cagliariit-ITMedea2421-5821<p>Con la licenza CC-BY, gli autori mantengono il copyright sui propri contributi, garantendo a chiunque la possibilità di scaricare, riusare, ristampare, modificare, distribuire e/o copiare i materiali pubblicati da <em>Medea</em>, con la sola condizione che siano correttamente citati l’autore e il titolo della rivista.</p> <p><em>Medea</em>, avendo pubblicato tali contributi, si riserva il diritto di pubblicarli per intero o in parte in ristampe o in suoi numeri monografici, sia in formato elettronico sia, eventualmente, a stampa.</p>Nel sublime contemporaneo: Newman, Lyotard, Leopardi
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<p>L’articolo attraversa e pone in connessione tre momenti della riflessione contemporanea sul sublime: il pensiero seminale, agli albori della contemporaneità, di Giacomo Leopardi; la poetica e l’opera pittorica di Barnett Newman; la ricerca filosofica di Jean François Lyotard, da Newman produttivamente ispirata. Rintraccia in questo modo una sostanziale convergenza nel ripensare la categoria estetico-filosofica del sublime quale proprietà essenziale di ogni evento che accade in modo esteticamente significativo per il soggetto. La memoria delle proposte longiniane e moderne, in particolare l’idea burkeana di una compresenza di piacere (<em>delight</em>) e sgomento (<em>terror</em>), trova così la via di una rielaborazione che apre alle evoluzioni più recenti della riflessione sul sublime, in ambiti che trascendono l’estetica e si allargano verso la psicologia, l’etica, la sociologia, la politica, la metafisica.</p>Gian Vito Distefano
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2023-06-012023-06-019110.13125/medea-5612Divagazioni intorno a un capolavoro della letteratura sarda: Il giorno del giudizio di Salvatore Satta
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<p>Una rilettura del capolavoro di Salvatore Satta che mette in luce le strategie e gli snodi narratologicamente discriminanti: il piano delle 'interferenze' intertestuali, il quale pone in relazione umoristicamente la grande Storia europea e le piccole storie del borgo nuorese tra fine Ottocento e inizio Novecento; il percorso in cui è autobiograficamente impegnato l’autore: una catabasi senza possibilità d’anabasi; la costruzione dei personaggi, a partire certo dalla contrapposizione fra Don Sebastiano e Donna Vincenza: ma più in generale, conformandosi in un certo senso alla lezione dantesca, Satta preserva l'originalità di ogni singola figura che, emergendo dalla comunità cui appartiene indissolubilmente, si affaccia ora sulla pagina. Di ciascun personaggio esalta la vicenda individuale, lo sviluppo drammatico e irripetibile. Salvatore Satta è il loro «Dio ridicolo» perché, mentre li suscita e perfino li eterna, incarnandoli nella scrittura, pone fine al loro movimento, al circolo che imprigionava la loro esistenza. La scrittura li libera dal peccato e dalla legge, è il giudizio che finalmente si compie.</p>Andrea Cannas
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2023-11-222023-11-229110.13125/medea-5970L'uso del corpo umano come spazio espositivo nell'era post-umana: alcune riflessioni genealogiche
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<p>Scopo dell’articolo è problematizzare l’uso del corpo umano come display espositivo radicale alla luce di alcune riflessioni sui concetti di <em>white cube </em>e <em>post-human.</em> Si struttura in tre sezioni: la prima è dedicata alla mostra <em>Useless Bodies? </em>di Elmgreen & Dragset presso la Fondazione Prada (Milano, 2022); la seconda consiste in una genealogia storico-critica del rapporto tra usi del corpo e strategie espositive contemporanee; l’ultima sezione è dedicata alla mostra <em>Body Holes</em> curata dal collettivo New Scenario all’interno della IX Biennale di Berlino (2016).</p>Alessandro Ferraro
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2023-12-212023-12-219110.13125/medea-5890La battaglia per la verità: movimenti giovanili, neoliberismo e un elogio di Neville Alexander
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<p>Il contributo propone la traduzione critica di un articolo scritto dall'accademico dell'Università di Johannesburg Salim Vally sulla vita e il pensiero del linguista e attivista anti-apartheid sudafricano Neville Alexander (1936 - 2012). L'articolo, uscito con il titolo originale <em>The Battle for the Truth – Youth Resistance, Neoliberalism and an Appreciation of Neville Alexander</em>, ripercorre le tappe fondamentali della vita di Alexander, compresa la sua detenzione nel carcere di Robben Island, tracciando un ritratto di intellettuale organico contemporaneo di grande forza esemplare.</p>Salim VallyClaudia Ortu
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2024-02-072024-02-079110.13125/medea-6075L’amore svenduto nella Commedia: uomini «a mal più ch’a bene usi» e donne vittime di un dovere imprescindibile
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<p style="text-align: justify; background: white;"><span style="color: black;">I versi della<span class="apple-converted-space"> </span><em>Commedia</em> custodiscono e disvelano un universo poliedrico di figure femminili, ritratti vivi e indimenticabili, le cui fattezze rivelano la cura e la sensibilità del Poeta nel tratteggiare le innumerevoli sfumature di identità di donne del suo tempo – e non solo – spesso avvicinate dal medesimo destino: una vita trascorsa nel dovere inderogabile del pieno compiacimento maschile, una vita privata del diritto inviolabile della libertà.</span></p> <p style="text-align: justify; background: white;"><span style="color: black;">Si proporrà una casistica delle vite di alcune tra le donne più note del dettato dantesco come principale testimonianza di una delle molteplici sfaccettature della realtà dell’esser donna e moglie nel Basso Medioevo: fanciulle condannate a vivere una vita che non avevano avuto la possibilità di scegliere e a conformarsi allo schema rigido che ne ha connotato ruoli, diritti e doveri entro i confini di un’esistenza programmata, che ha preteso di definire la liceità dell’esser ‘femmina’: prima figlia per siglare alleanze, poi moglie per generare discendenza. </span></p> <p style="text-align: justify; background: white;"><span style="color: black;">Il profondo impulso etico della scrittura dantesca non può in ogni caso cancellare l’appartenenza della<span class="apple-converted-space"> </span><em>Commedia</em><span class="apple-converted-space"><em> </em></span>e del suo Poeta a un sistema socioculturale regolato, talvolta, da norme che a un lettore moderno parrebbero orientate verso criteri di prevaricazione e ingiustizia: ammessi e invocati nel matrimonio coniugale, respinti e condannati al di fuori di esso.</span></p>Eleonora Curreli
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2024-02-092024-02-099110.13125/medea-5959Disamistade: spiriti solitari di Sardegna
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<p>Da secoli alla Sardegna si legano concetti quali la faida e la vendetta, variamente rielaborati in sede letteraria tanto dagli autoctoni quanto dagli stranieri al fine di creare un immaginario dell'isola esotico e avventuroso. Questioni che verranno recuperate, con tutt'altri fini, da De André nella canzone Disamistade, la quale presenta stringenti corrispondenze testuali col noto romanzo di Enrico Costa, Il muto di Gallura, - tanto da poter ritenere quest'ultimo fonte fondamentale nell'elaborazione della traccia - e interessanti punti di contatto con la produzione scultorea di Francesco Ciusa per quanto concerne la volontà di descrivere il fatto singolo per elevarlo a rappresentazione di valori universali. </p>Cristina Cardia
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2023-07-202023-07-209110.13125/medea-5835Riscrivere La buona novella di Fabrizio De André in siciliano:
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<div dir="auto">Nel 2021 l'etichetta indipendente <em>Musica del Sud</em> ha pubblicato il riadattamento in siciliano de <em>La</em> <em>b</em><em>uona</em> <em>Novella</em> di Fabrizio De André, uscito per la prima volta nel 1970.</div> <div dir="auto">L'articolo presenta dunque l'intervista a Francesco Giunta, l'autore del progetto e della traduzione, e si avvale del prezioso dialogo con Ignazio Macchiarella, condotto allo scopo di indagare la profondità dell'opera nelle sue sfaccettature musicali, letterarie e linguistiche. </div>Alessia Farci
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2023-12-282023-12-289110.13125/medea-6018Fumetto e illustrazione.
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<p>In vista della compilazione della mia tesi di laurea, dedicata al fumettista rivoluzionario Jean Giraud aka Moebius, ho avuto l’opportunità d’intervistare due grandi disegnatori e autori di fumetti, soci fondatori della Scuola Romana dei fumetti e miei maestri: Eugenio Sicomoro e Massimo Rotundo.</p> <p>Il criterio adottato nella formulazione delle domande ha posto l’attenzione innanzitutto sul percorso professionale dei due autori, inserito in entrambi i casi nel panorama del fumetto europeo fin dagli anni ‘80. Sia Sicomoro che Rotundo, infatti, sono riusciti ad avere voce nell’editoria franco-belga fin da giovane età. Seguono le trascrizioni delle interviste integrali e inedite in cui si approfondiscono diversi aspetti: il percorso artistico e personale; i rapporti e le differenze tra fumetto italiano e fumetto francese; i meccanismi dell’editoria degli anni ’80 e ’90; il ruolo delle riviste; il rapporto tra cinema e fumetto; il ruolo degli <em>storyboard artist</em>; uno sguardo attento sul lavoro del grande fumettista e visionario Jean Giraud, che i due maestri hanno avuto la fortuna di conoscere personalmente.</p> <p> </p>Sara Dal Cortivo
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2023-09-062023-09-069110.13125/medea-5472Ruben Montini. Questo Anonimato è Sovversivo.
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<p>Ruben Montini,<em> Questo Anonimato è Sovversivo</em></p> <p>Recensione della mostra <em>Questo Anonimato è Sovversivo</em>, curata da Efisio Carbone e Camilla Pavan, tenutasi presso la Fondazione MACC di Calasetta dal 29 aprile al 3 luglio 2023. L’esposizione ripercorre il viaggio compiuto dall’importante progetto d’arte relazionale di Ruben Montini in Europa. Un percorso durato sei anni e capace di connettere la comunità europea attraverso il ricamo del grande drappo bianco. Il telo è protagonista anche dell’esposizione finale, con nuove opere inedite di Montini per ricontestualizzarne la storia creativa.</p>Marta Melis
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2023-11-082023-11-089110.13125/medea-5882La spontaneità infantile di Silvia Mei
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<p>L'intervista, corredata da un' introduzione e da una selezione di opere, si propone di individuare i punti focali della poetica e della produzione pittorica dell'artista di origine sarda Silvia Mei. L'autrice che ha curato l'intervista ha voluto inoltre mettere in luce i punti di contatto tra le opere proposte e un filone della ricerca modernista novecentesca che trova una fonte di ispirazione nei disegni infantili.</p>Federica Piras
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2024-03-012024-03-019110.13125/medea-5883Titolo scaduto
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<p>L’articolo analizza criticamente le possibilità di esistenza della figura dell’intellettuale nel mondo contemporaneo, caratterizzato da iperspecializzazione della cultura tecno-logica, digitalizzazione forzata delle relazioni, spoliticizzazione dei contesti sociali e catastrofizzazione delle dinamiche planetarie.</p>Enrico Euli
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2023-06-052023-06-059110.13125/medea-5524Júlia Sipos, Il fenicottero e i suoi spettatori.
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<p>Tre interviste, risalenti al 1997, durante le quali vengono discussi temi tuttora di grande attualità. Gli intervistati, operanti in Ungheria, sono personalità di spicco della ricerca e della divulgazione scientifica nel campo della biologia animale, dell’ecologia e della salvaguardia delle specie animali e vegetali. Si discute anche dell’impatto delle nuove tecnologie sull’ambiente, e delle discariche di rifiuti tossici.</p>Marinella Lőrinczi
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2023-11-132023-11-139110.13125/medea-5971L’empatia nell’Inferno. Una Brigata studentesca commenta Dante
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<p>La recensione è dedicata al progetto di un gruppo di studenti e studentesse universitari - provenienti dalle facoltà triennali e magistrali di Beni Culturali, Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari - che ha deciso di cimentarsi nell’interpretazione e nel commento di alcuni canti dell’<em>Inferno</em> dantesco attraverso la messa in scena di due spettacoli: <em>Tra odio e amore: commento d’una Brigata a Inferno V e XXXIII</em> e <em>Dante in foresta: commento d’una Brigata a Inferno XIII e XXV.</em></p>Silvia Onnis
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2024-01-312024-01-319110.13125/medea-6044In ricordo di Tonino Casula
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<p style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Il testo vuole ricordare Tonino Casula, artista dal multiforme ingegno, insegnante, intellettuale militante e pioniere dell'avanguardia, ricostruendone per sommi tratti la vita variopinta. Artisticamente parte dalle prime sperimentazioni romantiche e passa al periodo scientifico 'optical', cui segue il periodo iper moderno dove esplora nuove e diverse forme artistiche e scrive di linguaggio, semiotica e didattica, arrivando infine al nuovo dinamismo della computer art in una costante ricerca artistica, razionale e sperimentale, e insieme aperta a contraddizioni, esuberanza e gioco.</p>Carlo Maccioni
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