Cartagine. Studi e Ricerche https://ojs.unica.it/index.php/caster <p>Cartagine. Studi e Ricerche (CaSteR) è la rivista internazionale, accademica, peer-reviewed e Open Access, della Società Scientifica Scuola Archeologica Italiana di Cartagine (SAIC).<br>CaSteR è classificata come rivista scientifica internazionale dall’European Reference Index for the Humanities and Social Sciences (ERIH Plus), è indicizzata in MIAR ed è presente nel database Emerging Souces Citation Index (ESCI) della Clarivate Analytics (WoS) e nei database della EBSCO.<br>Classificazione ANVUR: rivista scientifica per le aree 8, 10, 11 e rivista di Classe A per i settori concorsuali 10/A1 (archeologia) e 10/D1 (storia antica).</p> UNICApress - Università degli Studi di Cagliari it-IT Cartagine. Studi e Ricerche 2532-1110 <p>Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:<br><br>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0/" target="_blank" rel="noopener">Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale</a> che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi <a href="http://opcit.eprints.org/oacitation-biblio.html" target="_new">The Effect of Open Access</a>).</p> <p>&nbsp;</p> Les chrétiens africains et leur « guerre froide » anti-païenne: la fin de la pax deorum et le début des Christiana tempora en Afrique romaine tardive https://ojs.unica.it/index.php/caster/article/view/6527 <p>Entre le IVe et le Ve siècle, l’Afrique romaine amorce l’une des ruptures religieuses les plus marquantes et déterminantes de son histoire. Lentement, la société telle que l’a conçue les pères fondateurs du système du Principat se fissure, laissant place à un nouveau modèle, celui d’un monde chrétien en devenir. Au sortir des crises politiques du IIIe siècle, l’Afrique – comme le reste du monde romain – se cherche dans les cultes orientaux, dont le christianisme n’est finalement qu’un parmi tant d’autres. Sa particularité sera pourtant de se dessiner comme la religion à même de donner une nouvelle impulsion, un nouveau souffle à une société africaine en plein métamorphose. Si l’édit de Thessalonique promulgué par l’empereur Théodose Ier en constitue traditionnellement le grand tournant dans le rapport entre païens et chrétiens aux yeux de la postérité, il ne forme en réalité que la finalité d’une longue et lente gestation, en faveur d’une religion tour à tour persécutée, tolérée puis finalement adoptée et imposée. La violence antipaïenne qu’a connu l’Afrique romaine tardive s’inscrit dans cette dynamique, faites à la fois de progression et de recul, tantôt fédératrices au nom d’une pensée commune qui se répand progressivement, tantôt facteurs de désordre social et de troubles religieux que craignent tant les empereurs et leurs hauts fonctionnaires provinciaux à leur suite.</p> Mohamed-Arbi Nsiri ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0 2025-03-28 2025-03-28 10 10.13125/caster/6527 L’Africa nel contesto del Mediterraneo centrale (Tunisia-Algeria orientale): i rapporti con la Sardegna dall’epoca repubblicana a quella giulio-claudia (II sec. a.C.-I sec. d.C.). Commercio e strumenti di molitura dopo la crisi del mondo punico https://ojs.unica.it/index.php/caster/article/view/5546 <p>La forte connessione tra Africa e Sardegna di età punica si perpetuò anche dopo le conquiste tirreniche e l’espansione romana. Questo emerge dalla presenza di manufatti africani nell’Isola, soprattutto anfore, ma anche dalle macine sarde di Mulargia diffuse in Nord Africa. Dopo la caduta di Cartagine forse furono i negotiatores Italici e/o i Numidi a veicolare questi prodotti, sfruttando il circuito del mercato mediterraneo.</p> Ernesto Insinna ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by-nd/4.0 2025-03-29 2025-03-29 10 10.13125/caster/5546