Between https://ojs.unica.it/index.php/between <p><em>Between</em> è la rivista internazionale semestrale peer-reviewed e open access dell’Associazione italiana di teoria e storia comparata della letteratura - <a href="http://www.compalit.it/" target="_blank" rel="noopener">Compalit</a>. Classe A per l'area 10 (settori concorsuali da 10/A1 a 10/N3)&nbsp; nella&nbsp;<a href="http://www.anvur.it/archivio-documenti-ufficiali/area-10_riviste-classe_a/" target="_blank" rel="noopener">classificazione</a>&nbsp;delle riviste scientifiche ANVUR.<br> «<em>Oggi, contro le tempeste e le maree, […] la letteratura comparata prosegue nel suo cammino. La sua distribuzione attraverso il mondo continua ad essere mutevole e sorprendente</em>» (Guillén, <em>Entre lo uno y lo diverso</em>, 1985-2005). <a href="/index.php/between/pages/view/Manifesto">Leggi tutto</a></p> Università degli Studi di Cagliari en-US Between 2039-6597 <p><a href="http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/"></a></p> <p><strong>Informazioni sul copyright</strong></p> <p>Questa licenza permette a terzi di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire, recitare e modificare quest'opera, purché vengano citati l'autore e la rivista. Questa è la più ampia tra le licenze Creative Commons, rispetto alle libertà concesse a terzi sulle opere licenziate sotto Attribuzione.</p> <p><a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/">Leggi lo schema di licenza</a> | <a href="http://creativecommons.org/licenses/by/3.0/legalcode">Leggi il codice lega</a></p> Tecnologie gotiche https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6606 <p>Il numero si concentra sulla relazione tra il Gotico contemporaneo e le innovazioni tecnologiche da prospettive e media diversi. Le narrazioni gotiche hanno costantemente risposto agli sviluppi tecnologici — dalle prime ansie riguardo alle scoperte scientifiche nella letteratura del XIX secolo fino alle paure contemporanee relative ai media digitali, all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale. I contributi esaminano come l’estetica gotica sia stata trasformata e abbia interagito con le nuove tecnologie fornendo allo stesso tempo un quadro per articolare le dimensioni perturbanti del progresso tecnologico. Gli articoli di questo numero analizzano come il gotico moderno sia andato oltre le tradizionali opposizioni del gotico classico per abbracciare i confini fluidi tra umano e non-umano, naturale e artificiale. Si esaminerà l’estetica “fosforescente” del gotico visivo contemporaneo con i suoi colori e distorsioni digitali, la natura virale delle leggende urbane digitali e le infrastrutture infestate della nostra esistenza in rete. Attraverso diversi casi di studio che spaziano dalla letteratura, al cinema, alla televisione e alla narrazione digitale, ai podcast questo numero mappa i territori spettrali in cui la tecnologia e le sensibilità gotiche convergono, mostrando come il gotico odierno sia plasmato dalle strutture tecnologiche e dalle realtà virtuali che definiscono l’esperienza contemporanea.</p> Anna Chiara Corradino Marco Malvestio Massimo Fusillo ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-20 2025-05-20 15 29 i x 10.13125/2039-6597/6606 Ghost in the Market. La finanza hauntologica ed eerie in <em>Cosmopolis</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6378 <p>Questo contributo intende analizzare le intersezioni tra immaginario gotico e teoria marxista adoperando gli strumenti speculativi dell’hauntology e dell’eerie per come li ha delineati Mark Fisher. Nello specifico, si indagherà come la finanziarizzazione e la digitalizzazione del capitale abbiano avviato un processo di spettralizzazione del mercato, attraverso il quale la merce è evaporata perdendo il proprio corpo fisico, il denaro è diventato un poltergeist la cui agency è difficile da prevedere, e il tempo si è disarticolato cancellando i confini tra passato, presente e futuro. Nella seconda parte del paper verrà effettuato un close reading di <em>Cosmopolis</em> (2003), romanzo di Don DeLillo che inscena i movimenti spettrali dell’alta finanza raccontando di fluttuazioni fantasmatiche della Borsa, individui in bilico tra la materialità e l’immaterialità, rivisitazioni dell’architettura gotica, sublime finanziario e temporalità difettose.</p> Aldo Baratta ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-20 2025-05-20 15 29 1 24 10.13125/2039-6597/6378 Pages, Screens, Technology: Helen McClory’s <em>Pretty Dead Girl Takes a Break’s</em> Haunting Narrative https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6384 <p>This paper aims to shed light on some characteristics of contemporary Anglophone Gothic literature as they are involved in cultural, social, and technological issues. Drawing on Lars Elleström’s theoretical framework, this contribution examines Helen McClory’s short story <em>Pretty Dead Girl Takes a Break</em> (2015), highlighting how the represented intermedial relationship between literature and screen technology can generate feelings of threat and fright that are deeply connected to a relevant contemporary issue, namely femicide.</p> Maddalena Carfora ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-20 2025-05-20 15 29 25 40 10.13125/2039-6597/6384 Il neon-gotico: alcune proposte teoriche https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6398 <p>Questo saggio esamina l’uso dell'illuminazione al neon nel cinema gotico contemporaneo, proponendo la definizione di un nuovo sottogenere cinematografico: il “neon-gotico”. Basandosi sulle riflessioni di Walter Benjamin sui “modi dell'illuminazione” e sulla semiotica della luce di Jacques Fontanille, esplora come il neon—storicamente legato alla cultura del consumo novecentesca—venga risemantizzato nel cinema contemporaneo. L’analisi si concentra su tre film chiave: <em>The Autopsy of Jane Doe</em> di André Øvredal, nel quale la luce bianca dell'obitorio spettralizza e oggettivizza il corpo femminile della protagonista; <em>The Neon Demon</em> di Nicolas Winding Refn, in cui l’illuminazione colorata intensifica la mercificazione e la reificazione del corpo femminile; e <em>I Saw the TV Glow</em> di Jane Schoenbrun che utilizza il neon come simbolo di fusione tra realtà e immaginario mediatico. Attraverso il concetto di “cinesessualità” di Patricia MacCormack, il saggio evidenzia come l’illuminazione al neon crei spazi topografici che ridefiniscono il rapporto tra spettatore e film, offrendo nuovi modi per articolare l’abietto e l’erotico.</p> Anna Chiara Corradino ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-20 2025-05-20 15 29 41 64 10.13125/2039-6597/6398 Il fantasma nel registratore: l’horror analogico di <em>The Magnus Archives</em> e <em>Archive 81</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6366 <p style="font-weight: 400;">Questo articolo prende in considerazione una manifestazione dell’horror contemporaneo, quella in formato podcast, che ha guadagnato particolare seguito e diffusione nel corso dell’ultimo quindicennio. I podcast horror presentano aspetti particolarmente interessanti in relazione alla connessione tra tecnologia e gotico, in maniere che sviluppano in maniera autonoma alcuni snodi formali (l’importanza del sonoro) e tematici (il ritorno dell’analogico) del cinema horror contemporaneo. Oggetto di analisi saranno due show: <em>The Magnus Archives</em>(duecento episodi in cinque stagioni, 2016-2021) e <em>Archive 81</em> (trentacinque episodi in tre stagioni, 2016-2021, adattato in una serie Netflix dallo stesso titolo uscita nel 2022). Si è scelto di limitare l’attenzione alla prima stagione di questi podcast perché si tratta di segmenti narrativamente autosufficienti, in cui i fenomeni discussi in questo articolo sono rintracciabili con esaustività e chiarezza.&nbsp;</p> Marco Malvestio ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 65 83 10.13125/2039-6597/6366 Il cielo in technicolor. Lo spettro della serialità in Paolo Zanotti https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6367 <p>I romanzi di Zanotti pullulano di spettri. Eppure, nessuno di questi rappresenta mai una reale minaccia. Quel che infesta i mondi zanottiani è tutt’altro. Sono i frutti avvelenati della medialità: falsi miti e leggende urbane, chimere partorite da una mente oziosa, luoghi comuni finti e stantii, lontanissimi dalla «Stimmung delle abbandonate radure del romance». In questo saggio, alla luce della nozione di hauntologia proposta da Mark Fisher, si illustra il modo in cui Zanotti mette in scena il desiderio nostalgico di un reincanto del mondo, isterilito, snaturato e alienato dalle logiche perverse del capitalismo globale, della società di massa, della mediazione tecnologica. Analizzando diversi brani, in particolare da <em>Trovate Ortensia!</em>, questo saggio evidenzia un contesto comune ai romanzi di Zanotti: una tendenza di evasione, o fuga, da una condizione d’angoscia, da una prospettiva hauntologica il cui segno ricorrente è un cielo in technicolor.</p> Michele Paolo ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 85 102 10.13125/2039-6597/6367 Brides and Automata in <em>The Frankenstein Chronicles</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6359 <p>L'articolo offre un'analisi della serie TV <em>The Frankenstein Chronicles</em> (TFC), posizionandola quale contributo significativo al revival neo-vittoriano della narrazione di <em>Frankenstein</em> all'interno della serialità televisiva contemporanea. Integrando incubi antichi e contemporanei riguardo l'identità e la mortalità umana, <em>TFC</em> sottolinea la relazione tra i progressi biotecnologici e le mutevoli percezioni sociali sulla vita e la morte. Centrale a questa esplorazione è il personaggio di Esther Rose, una sarta ebrea della classe operaia che incarna l'archetipo del mostruoso femminile della Sposa di Frankenstein, reinterpretato attraverso una lente postfemminista che mette in evidenza il suo trauma intersezionale come madre in lutto. La narrazione di Esther funge da critica all'associazione patriarcale vittoriana tra femminilità e artificialità, sottolineando così i dilemmi etici legati al progresso scientifico nel contesto dell'estrattivismo capitalistico e della meccanizzazione dei gruppi emarginati.</p> Federica Perazzini ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 103 120 10.13125/2039-6597/6359 Technologies gothiques dans Áwala cu sangui (2000) de Juan Tomás Ávila Laurel : entre fracture et continuité https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6372 <p><span style="font-weight: 400;">Cet article se propose d'analyser les dynamiques néocoloniales à l'œuvre dans le roman </span><em><span style="font-weight: 400;">Áwala cu sangui</span></em><span style="font-weight: 400;"> (2000) de l'écrivain équatoguinéen Juan Tomás Ávila Laurel. L’étude s'appuie sur les théories postcoloniales et la psychanalyse pour révéler des "technologies gothiques". Deux technologies se démarquent: d'une part, le navire en tant que technologie de contrôle (également associée à l'histoire de l'esclavage et de la colonisation), et d'autre part, la présence ou l'absence de lumière éléctrique ainsi que son contenu spectral, incarné par la figure du « sandjawel », qui témoigne des contradictions internes au sein de l’État postcolonial. En ce sens, l'article propose deux lectures qui ne sont pas ici présentées de manière dichotomique : le gothique comme fracture et le gothique comme continuité.</span></p> Kevin Ramier María Beas Marín ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 121 138 10.13125/2039-6597/6372 Uncanny Autofiction on Stage. About Rimini Protokoll's <em>Uncanny Valley</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6397 <p>This paper investigates Rimini Protokoll’s interpretation of the Gothic genre in the 2018 play, <em>Uncanny Valley</em>. In this work, the German-speaking theater collective refers to Mashairo Mori’s research on the human reception of humanoid robots to reflect upon human nature and social norms. The play features a naturalistic cyborg resembling the writer Thomas Melle, a co-author of the play. This article will analyze the group’s deployment of the Gothic and uncover the significance of the genre’s entanglement with autofictional narrative in the play. The paper will illustrate the image of Gothic that emerges from the play and investigate its contribution to Rimini Protokoll’s theatre research.</p> Dora Rusciano ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 139 154 10.13125/2039-6597/6397 Divenire-kaijū. Il gotico e i mostri dell’Antropocene https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6391 <p>L'articolo si propone di dimostrare come i procedimenti formali e le figure del modo gotico offrano una rappresentazione estetica dei fenomeni dell'Antropocene. A partire dal contrasto tra "paesaggio" e "ambiente" delineato dalla proposta ecocritica di Niccolò Scaffai (2017) e dalla teoria del "divenire-animale" sviluppata da Deleuze e Guattari (1980), l'articolo analizza una serie di testi in cui la figura del kaijū funge da mezzo per riflettere sull'impatto antropogenico sulla natura e sulle relazioni con le diverse specie viventi. Particolare attenzione sarà dedicata, in particolare, al franchise cinematografico di <em>Godzilla</em> e ai racconti <em>The Fog Horn</em>&nbsp;(1951) di Ray Bradbury e <em>Bridezilla</em>&nbsp;(2022) di Kim Fu.</p> Andrea Suverato ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-27 2025-05-27 15 29 155 172 10.13125/2039-6597/6391 La libertà non è aver mano libera: <em>Il Gattopardo</em> Netflix https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6660 <p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p> Clotilde Bertoni ##submission.copyrightStatement## 2025-05-30 2025-05-30 15 29 173 177 10.13125/2039-6597/6660 Perché non tutto rimanga com’è: «Compratevi <em>Il Gattopardo</em>» https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6661 <p><span class="s11">We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series </span><em><span class="s12">The </span><span class="s12">Leopard</span></em><span class="s11">, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa's, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining </span><span class="s11">this issue</span><span class="s11"> in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes </span><span class="s11">the series’</span><span class="s11"> adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the </span><span class="s11">standards</span><span class="s11"> of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti's film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</span></p> Clotilde Bertoni ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-30 2025-05-30 15 29 178 193 10.13125/2039-6597/6661 «È a Torino che bisogna stare, adesso». Fenomeni di adattamento nel mondo globale https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6662 <p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p> Giulia Carluccio ##submission.copyrightStatement## 2025-05-30 2025-05-30 15 29 194 204 10.13125/2039-6597/6662 Il «collasso del tempo»: estetiche della performance https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6663 <p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p> Stefania Rimini ##submission.copyrightStatement## 2025-05-30 2025-05-30 15 29 205 213 10.13125/2039-6597/6663 Strategie per il Diamond Open Access: stato dell’arte, casi, narrazione https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6665 <p class="Testofrontespizio">I progetti europei DIAMAS e CFRAT-OF hanno l’obiettivo di sviluppare una strategia comune sul Diamond Open Access per lo spazio di ricerca europeo (ERA). I loro risultati saranno pubblicati nel corso di tutto il 2025. Questo articolo offre una breve panoramica di alcuni loro esiti, sia sul versante tecnico sia su quello delle policy. In particolare, si riassumono alcuni elementi delle strategie croata e francese, per compararli al contesto italiano e suggerire, per il nostro paese, possibili cambiamenti. In particolare, si mette in discussione l’efficacia del modo in cui viene raccontato l’OA in Italia: sarebbe possibile analizzare il problema in termini letterari? Prendere sul serio questa domanda potrebbe risultare vantaggioso anche per il movimento OA nella sua globalità.</p> Giovanni Campolo Marina Guglielmi ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 214 225 10.13125/2039-6597/6665 Una nuova rubrica: <em>Inediti in Italia. Saggi critici tradotti</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6653 <p>A short introduction of the new section of «Between» focused on Italian translations of international essays in literary theory and criticism.</p> Mattia Petricola Daria Biagi ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 226 229 10.13125/2039-6597/6653 Fenomenologia della lettura https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6652 <p>Poulet’s classic article on the aesthetic experience of literature is here translated in Italian for the first time. <em>Phenomenology of Reading</em> occupies an interesting place both within the landscape of Poulet’s own critical production and within the broader context of literary theories that, between 1960 and 1980, explored the aesthetic experience of literature in relation to the act of reading. Inspired by Proust, Poulet conceives of reading as the act of subjectivizing within ourselves a consciousness that is not our own. This other consciousness is the work itself, whose textual objectivity—that is, the words that compose it and convey its meanings—serves as a vehicle for the subjectivity that animates it and which constitutes the true core of that consciousness. This theoretical framework carries profound philosophical implications: in a world where our consciousness is condemned never to fully grasp another person’s interiority, knowing and understand it as if it were our own, the experience of literature offers the possibility of doing precisely that.</p> Mattia Petricola Georges Poulet ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 230 259 10.13125/2039-6597/6652 Fabio Vasarri (ed.), <em> Scrivere l’impotenza e la frigidità. Crisi di genere dall’Ottocento a oggi</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6666 <p>Recensione del libro&nbsp;<em>Scrivere l’impotenza e la frigidità. Crisi di genere dall’Ottocento a oggi </em>a cura di Fabio Vasarri.</p> Margareth Amatulli ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 260 265 10.13125/2039-6597/6666 Fabio Vittorini, <em> Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Da fine Ottocento agli anni Settanta; Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Dagli anni Settanta a oggi</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6667 <p>Recensione dei volumi&nbsp;<em>Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Da fine Ottocento agli anni Settanta </em>(vol. I).<em> Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Dagli anni Settanta a oggi</em> (vol. II)&nbsp;di Fabio Vittorini.</p> Elia A.G. Arfini ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 266 272 Guido Mattia Gallerani, <em> Roland Barthes. Dalla vita al testo</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6589 <p>Recensione del volume di&nbsp;Guido Mattia Gallerani <em>Roland Barthes. Dalla vita al testo.</em></p> Silvia Baroni ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 273 277 10.13125/2039-6597/6589 Martin Puchner, <em> Literature for a Changing Planet</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6641 <p>Recensione a&nbsp;<em>Literature for a Changing Planet&nbsp;</em>di&nbsp;Martin Puchner.</p> Corrado Confalonieri ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 278 284 10.13125/2039-6597/6641 Remo Ceserani, <em> Un’idea diversa dell’Europa. Otto saggi sull’identità transnazionale europea</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6668 <p>Recensione del volume di Remo Ceserani&nbsp;<em>Un’idea diversa dell’Europa. Otto saggi sull’identità transnazionale</em> europea<em>&nbsp;</em>a cura di Stefano Lazzarin e Pierluigi Pellini.&nbsp;</p> <h2>&nbsp;</h2> Davide Dobjani ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 285 289 10.13125/2039-6597/6668 Laura Melosi (ed.), <em>Abitare il genio. Per un Atlante delle Case d’Autore</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6647 <p>Recensione del volume <em>Abitare il genio. Per un Atlante delle Case d’Autore</em> a cura di&nbsp;Laura Melosi.</p> Guido Mattia Gallerani ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 290 295 10.13125/2039-6597/6647 Carlo Baghetti, <em>Labour Narratives. Appunti per una teoria transmediale</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6526 <p>Recensione del&nbsp;volume <em>Labour Narratives. Appunti per una teoria transmediale</em>&nbsp;di&nbsp;Carlo Baghetti.</p> Lorisfelice Magro ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 296 300 10.13125/2039-6597/6526 Giulia Fabbri (ed.), <em>Narrazioni dall’Antropocene. (Pre)visioni della crisi ambientale nella letteratura e nella cultura visuale</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6570 <p>Recensione del volume <em>Narrazioni dall’Antropocene. (Pre)visioni della crisi ambientale nella letteratura e nella cultura visuale</em> a cura di&nbsp;Giulia Fabbri.</p> Marco Malvestio ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 301 306 10.13125/2039-6597/6570 Clodagh Brook, Florian Mussgnug, Giuliana Pieri, <em>Intermedia in Italy. From Futurism to Digital Convergence</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6654 <p>Recensione del volume di&nbsp;Clodagh Brook, Florian Mussgnug, Giuliana Pieri <em>Intermedia in Italy. From Futurism to Digital Convergence</em>.</p> Edoardo Panei ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 307 313 10.13125/2039-6597/6654 Christine Baron, <em>Le tribunal du récit. Désire de justice et littérature</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6669 <p>Recensione del volume di Christine Baron&nbsp;<em>Le tribunal du récit. </em><em>Désire de justice et littérature.</em></p> Tiziano Toracca ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 314 320 10.13125/2039-6597/6669 Valentino Baldi, <em> Nel delirio. Letteratura e malattie della mente</em> https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6670 <p>Recensione del volume<em>&nbsp;Nel delirio. Letteratura e malattie della mente&nbsp;</em>di&nbsp;Valentino Baldi.</p> Emanuele Zoppellari ##submission.copyrightStatement## http://creativecommons.org/licenses/by/4.0 2025-05-31 2025-05-31 15 29 321 326 10.13125/2039-6597/6670