https://ojs.unica.it/index.php/between/issue/feedBetween2025-06-07T08:45:14+02:00Between Journalbetween@unica.itOpen Journal Systems<p><em>Between</em> è la rivista internazionale semestrale peer-reviewed e open access dell’Associazione italiana di teoria e storia comparata della letteratura - <a href="http://www.compalit.it/" target="_blank" rel="noopener">Compalit</a>. Classe A per l'area 10 (settori concorsuali da 10/A1 a 10/N3) nella <a href="http://www.anvur.it/archivio-documenti-ufficiali/area-10_riviste-classe_a/" target="_blank" rel="noopener">classificazione</a> delle riviste scientifiche ANVUR.<br> «<em>Oggi, contro le tempeste e le maree, […] la letteratura comparata prosegue nel suo cammino. La sua distribuzione attraverso il mondo continua ad essere mutevole e sorprendente</em>» (Guillén, <em>Entre lo uno y lo diverso</em>, 1985-2005). <a href="/index.php/between/pages/view/Manifesto">Leggi tutto</a></p>https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6606Tecnologie gotiche2025-06-05T17:06:20+02:00Anna Chiara Corradinoannachiara.corradino1@gmail.comMarco Malvestiomarco.malvestio@unipd.itMassimo Fusillomassimo.fusillo@gmail.com<p>Il numero si concentra sulla relazione tra il Gotico contemporaneo e le innovazioni tecnologiche da prospettive e media diversi. Le narrazioni gotiche hanno costantemente risposto agli sviluppi tecnologici — dalle prime ansie riguardo alle scoperte scientifiche nella letteratura del XIX secolo fino alle paure contemporanee relative ai media digitali, all’intelligenza artificiale e alla realtà virtuale. I contributi esaminano come l’estetica gotica sia stata trasformata e abbia interagito con le nuove tecnologie fornendo allo stesso tempo un quadro per articolare le dimensioni perturbanti del progresso tecnologico. Gli articoli di questo numero analizzano come il gotico moderno sia andato oltre le tradizionali opposizioni del gotico classico per abbracciare i confini fluidi tra umano e non-umano, naturale e artificiale. Si esaminerà l’estetica “fosforescente” del gotico visivo contemporaneo con i suoi colori e distorsioni digitali, la natura virale delle leggende urbane digitali e le infrastrutture infestate della nostra esistenza in rete. Attraverso diversi casi di studio che spaziano dalla letteratura, al cinema, alla televisione e alla narrazione digitale, ai podcast questo numero mappa i territori spettrali in cui la tecnologia e le sensibilità gotiche convergono, mostrando come il gotico odierno sia plasmato dalle strutture tecnologiche e dalle realtà virtuali che definiscono l’esperienza contemporanea.</p>2025-05-20T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6378Ghost in the Market. La finanza hauntologica ed eerie in <em>Cosmopolis</em>2025-06-05T16:59:19+02:00Aldo Barattaaldo.baratta@uniroma1.it<p>Questo contributo intende analizzare le intersezioni tra immaginario gotico e teoria marxista adoperando gli strumenti speculativi dell’hauntology e dell’eerie per come li ha delineati Mark Fisher. Nello specifico, si indagherà come la finanziarizzazione e la digitalizzazione del capitale abbiano avviato un processo di spettralizzazione del mercato, attraverso il quale la merce è evaporata perdendo il proprio corpo fisico, il denaro è diventato un poltergeist la cui agency è difficile da prevedere, e il tempo si è disarticolato cancellando i confini tra passato, presente e futuro. Nella seconda parte del paper verrà effettuato un close reading di <em>Cosmopolis</em> (2003), romanzo di Don DeLillo che inscena i movimenti spettrali dell’alta finanza raccontando di fluttuazioni fantasmatiche della Borsa, individui in bilico tra la materialità e l’immaterialità, rivisitazioni dell’architettura gotica, sublime finanziario e temporalità difettose.</p>2025-05-20T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6384Pages, Screens, Technology: Helen McClory’s <em>Pretty Dead Girl Takes a Break’s</em> Haunting Narrative2025-06-06T12:37:35+02:00Maddalena Carforamaddalena.carfora@unior.it<p>This paper aims to shed light on some characteristics of contemporary Anglophone Gothic literature as they are involved in cultural, social, and technological issues. Drawing on Lars Elleström’s theoretical framework, this contribution examines Helen McClory’s short story <em>Pretty Dead Girl Takes a Break</em> (2015), highlighting how the represented intermedial relationship between literature and screen technology can generate feelings of threat and fright that are deeply connected to a relevant contemporary issue, namely femicide.</p>2025-05-20T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6398Il neon-gotico: alcune proposte teoriche2025-06-01T10:29:32+02:00Anna Chiara Corradinoannachiara.corradino1@gmail.com<p>Questo saggio esamina l’uso dell'illuminazione al neon nel cinema gotico contemporaneo, proponendo la definizione di un nuovo sottogenere cinematografico: il “neon-gotico”. Basandosi sulle riflessioni di Walter Benjamin sui “modi dell'illuminazione” e sulla semiotica della luce di Jacques Fontanille, esplora come il neon—storicamente legato alla cultura del consumo novecentesca—venga risemantizzato nel cinema contemporaneo. L’analisi si concentra su tre film chiave: <em>The Autopsy of Jane Doe</em> di André Øvredal, nel quale la luce bianca dell'obitorio spettralizza e oggettivizza il corpo femminile della protagonista; <em>The Neon Demon</em> di Nicolas Winding Refn, in cui l’illuminazione colorata intensifica la mercificazione e la reificazione del corpo femminile; e <em>I Saw the TV Glow</em> di Jane Schoenbrun che utilizza il neon come simbolo di fusione tra realtà e immaginario mediatico. Attraverso il concetto di “cinesessualità” di Patricia MacCormack, il saggio evidenzia come l’illuminazione al neon crei spazi topografici che ridefiniscono il rapporto tra spettatore e film, offrendo nuovi modi per articolare l’abietto e l’erotico.</p>2025-05-20T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6366Il fantasma nel registratore: l’horror analogico di <em>The Magnus Archives</em> e <em>Archive 81</em>2025-06-06T12:41:22+02:00Marco Malvestiomarco.malvestio@unipd.it<p style="font-weight: 400;">Questo articolo prende in considerazione una manifestazione dell’horror contemporaneo, quella in formato podcast, che ha guadagnato particolare seguito e diffusione nel corso dell’ultimo quindicennio. I podcast horror presentano aspetti particolarmente interessanti in relazione alla connessione tra tecnologia e gotico, in maniere che sviluppano in maniera autonoma alcuni snodi formali (l’importanza del sonoro) e tematici (il ritorno dell’analogico) del cinema horror contemporaneo. Oggetto di analisi saranno due show: <em>The Magnus Archives</em>(duecento episodi in cinque stagioni, 2016-2021) e <em>Archive 81</em> (trentacinque episodi in tre stagioni, 2016-2021, adattato in una serie Netflix dallo stesso titolo uscita nel 2022). Si è scelto di limitare l’attenzione alla prima stagione di questi podcast perché si tratta di segmenti narrativamente autosufficienti, in cui i fenomeni discussi in questo articolo sono rintracciabili con esaustività e chiarezza. </p>2025-05-27T17:40:34+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6367Il cielo in technicolor. Lo spettro della serialità in Paolo Zanotti2025-06-01T10:29:25+02:00Michele Paolomichele.paolo2@studio.unibo.it<p>I romanzi di Zanotti pullulano di spettri. Eppure, nessuno di questi rappresenta mai una reale minaccia. Quel che infesta i mondi zanottiani è tutt’altro. Sono i frutti avvelenati della medialità: falsi miti e leggende urbane, chimere partorite da una mente oziosa, luoghi comuni finti e stantii, lontanissimi dalla «Stimmung delle abbandonate radure del romance». In questo saggio, alla luce della nozione di hauntologia proposta da Mark Fisher, si illustra il modo in cui Zanotti mette in scena il desiderio nostalgico di un reincanto del mondo, isterilito, snaturato e alienato dalle logiche perverse del capitalismo globale, della società di massa, della mediazione tecnologica. Analizzando diversi brani, in particolare da <em>Trovate Ortensia!</em>, questo saggio evidenzia un contesto comune ai romanzi di Zanotti: una tendenza di evasione, o fuga, da una condizione d’angoscia, da una prospettiva hauntologica il cui segno ricorrente è un cielo in technicolor.</p>2025-05-27T17:40:53+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6359Brides and Automata in <em>The Frankenstein Chronicles</em>2025-06-06T12:42:31+02:00Federica Perazzinif.perazzini1@gmail.com<p>L'articolo offre un'analisi della serie TV <em>The Frankenstein Chronicles</em> (TFC), posizionandola quale contributo significativo al revival neo-vittoriano della narrazione di <em>Frankenstein</em> all'interno della serialità televisiva contemporanea. Integrando incubi antichi e contemporanei riguardo l'identità e la mortalità umana, <em>TFC</em> sottolinea la relazione tra i progressi biotecnologici e le mutevoli percezioni sociali sulla vita e la morte. Centrale a questa esplorazione è il personaggio di Esther Rose, una sarta ebrea della classe operaia che incarna l'archetipo del mostruoso femminile della Sposa di Frankenstein, reinterpretato attraverso una lente postfemminista che mette in evidenza il suo trauma intersezionale come madre in lutto. La narrazione di Esther funge da critica all'associazione patriarcale vittoriana tra femminilità e artificialità, sottolineando così i dilemmi etici legati al progresso scientifico nel contesto dell'estrattivismo capitalistico e della meccanizzazione dei gruppi emarginati.</p>2025-05-27T17:47:26+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6372Technologies gothiques dans Áwala cu sangui (2000) de Juan Tomás Ávila Laurel : entre fracture et continuité2025-06-06T12:43:20+02:00Kevin Ramierkevin.ramier@etud.univ-paris8.frMaría Beas Marínmariabeasmarin@gmail.com<p><span style="font-weight: 400;">Cet article se propose d'analyser les dynamiques néocoloniales à l'œuvre dans le roman </span><em><span style="font-weight: 400;">Áwala cu sangui</span></em><span style="font-weight: 400;"> (2000) de l'écrivain équatoguinéen Juan Tomás Ávila Laurel. L’étude s'appuie sur les théories postcoloniales et la psychanalyse pour révéler des "technologies gothiques". Deux technologies se démarquent: d'une part, le navire en tant que technologie de contrôle (également associée à l'histoire de l'esclavage et de la colonisation), et d'autre part, la présence ou l'absence de lumière éléctrique ainsi que son contenu spectral, incarné par la figure du « sandjawel », qui témoigne des contradictions internes au sein de l’État postcolonial. En ce sens, l'article propose deux lectures qui ne sont pas ici présentées de manière dichotomique : le gothique comme fracture et le gothique comme continuité.</span></p>2025-05-27T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6397Uncanny Autofiction on Stage. About Rimini Protokoll's <em>Uncanny Valley</em>2025-06-06T12:44:20+02:00Dora Ruscianodora.rusciano@uniecampus.it<p>This paper investigates Rimini Protokoll’s interpretation of the Gothic genre in the 2018 play, <em>Uncanny Valley</em>. In this work, the German-speaking theater collective refers to Mashairo Mori’s research on the human reception of humanoid robots to reflect upon human nature and social norms. The play features a naturalistic cyborg resembling the writer Thomas Melle, a co-author of the play. This article will analyze the group’s deployment of the Gothic and uncover the significance of the genre’s entanglement with autofictional narrative in the play. The paper will illustrate the image of Gothic that emerges from the play and investigate its contribution to Rimini Protokoll’s theatre research.</p>2025-05-27T18:01:12+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6391Divenire-kaijū. Il gotico e i mostri dell’Antropocene2025-06-01T10:29:28+02:00Andrea Suveratoandrea.suverato@unimi.it<p>L'articolo si propone di dimostrare come i procedimenti formali e le figure del modo gotico offrano una rappresentazione estetica dei fenomeni dell'Antropocene. A partire dal contrasto tra "paesaggio" e "ambiente" delineato dalla proposta ecocritica di Niccolò Scaffai (2017) e dalla teoria del "divenire-animale" sviluppata da Deleuze e Guattari (1980), l'articolo analizza una serie di testi in cui la figura del kaijū funge da mezzo per riflettere sull'impatto antropogenico sulla natura e sulle relazioni con le diverse specie viventi. Particolare attenzione sarà dedicata, in particolare, al franchise cinematografico di <em>Godzilla</em> e ai racconti <em>The Fog Horn</em> (1951) di Ray Bradbury e <em>Bridezilla</em> (2022) di Kim Fu.</p>2025-05-27T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6660La libertà non è aver mano libera: <em>Il Gattopardo</em> Netflix2025-06-01T10:29:21+02:00Clotilde Bertoniclotilde.bertoni@unipa.it<p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p>2025-05-30T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6661Perché non tutto rimanga com’è: «Compratevi <em>Il Gattopardo</em>»2025-06-01T10:29:19+02:00Clotilde Bertoniclotilde.bertoni@unipa.it<p><span class="s11">We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series </span><em><span class="s12">The </span><span class="s12">Leopard</span></em><span class="s11">, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa's, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining </span><span class="s11">this issue</span><span class="s11"> in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes </span><span class="s11">the series’</span><span class="s11"> adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the </span><span class="s11">standards</span><span class="s11"> of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti's film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</span></p>2025-05-30T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6662«È a Torino che bisogna stare, adesso». Fenomeni di adattamento nel mondo globale2025-06-01T10:29:18+02:00Giulia Carlucciogiulia.carluccio@unito.it<p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p>2025-05-30T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6663Il «collasso del tempo»: estetiche della performance2025-06-01T10:29:16+02:00Stefania Riminisrimini@unict.it<p>We are well aware that each transposition is an independent work, that the principle of fidelity to the source of origin has been passed for a while. But taking a free hand does not always mean to follow a truly free inspiration. In the Netflix series <em>The Leopard</em>, based on the novel by Giuseppe Tomasi di Lampedusa’s, freedom turns out to be deceptive: on the surface unbridled, in fact bound by hegemonic trends of thought and taste. It is worth examining this issue in depth, as we try to do through the following papers: Clotilde Bertoni analyzes the series’ adherence to the most widespread vision of the novel, and its adaptation to the standards of political correctness; Giulia Carluccio, starting from the episode set in Turin, considers its relationship with the novel, with Luchino Visconti’s film based on it, and with the broader imagery superimposed on them; Stefania Rimini connects it to the recurring features of the current period dramas, then focusing on its representation of environments and landscapes.</p>2025-05-30T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6665Strategie per il Diamond Open Access: stato dell’arte, casi, narrazione2025-06-05T17:02:25+02:00Giovanni Campologiovanni@battitoriliberi.itMarina Guglielmimarina.gugliemi1@gmail.com<p class="Testofrontespizio">I progetti europei DIAMAS e CFRAT-OF hanno l’obiettivo di sviluppare una strategia comune sul Diamond Open Access per lo spazio di ricerca europeo (ERA). I loro risultati saranno pubblicati nel corso di tutto il 2025. Questo articolo offre una breve panoramica di alcuni loro esiti, sia sul versante tecnico sia su quello delle policy. In particolare, si riassumono alcuni elementi delle strategie croata e francese, per compararli al contesto italiano e suggerire, per il nostro paese, possibili cambiamenti. In particolare, si mette in discussione l’efficacia del modo in cui viene raccontato l’OA in Italia: sarebbe possibile analizzare il problema in termini letterari? Prendere sul serio questa domanda potrebbe risultare vantaggioso anche per il movimento OA nella sua globalità.</p>2025-05-31T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6653Una nuova rubrica: <em>Inediti in Italia. Saggi critici tradotti</em>2025-06-01T10:29:14+02:00Mattia Petricolamattia.petricola@univaq.itDaria Biagidaria.biagi@gmail.com<p>A short introduction of the new section of «Between» focused on Italian translations of international essays in literary theory and criticism.</p>2025-05-31T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6652Fenomenologia della lettura2025-06-01T10:29:15+02:00Mattia Petricolamattia.petricola@univaq.itGeorges Pouletmattia.petricola@gmail.com<p>Poulet’s classic article on the aesthetic experience of literature is here translated in Italian for the first time. <em>Phenomenology of Reading</em> occupies an interesting place both within the landscape of Poulet’s own critical production and within the broader context of literary theories that, between 1960 and 1980, explored the aesthetic experience of literature in relation to the act of reading. Inspired by Proust, Poulet conceives of reading as the act of subjectivizing within ourselves a consciousness that is not our own. This other consciousness is the work itself, whose textual objectivity—that is, the words that compose it and convey its meanings—serves as a vehicle for the subjectivity that animates it and which constitutes the true core of that consciousness. This theoretical framework carries profound philosophical implications: in a world where our consciousness is condemned never to fully grasp another person’s interiority, knowing and understand it as if it were our own, the experience of literature offers the possibility of doing precisely that.</p>2025-05-31T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6666Fabio Vasarri (ed.), <em> Scrivere l’impotenza e la frigidità. Crisi di genere dall’Ottocento a oggi</em>2025-06-07T08:38:54+02:00Margareth Amatullimargherita.amatulli@uniurb.it<p>Recensione del libro <em>Scrivere l’impotenza e la frigidità. Crisi di genere dall’Ottocento a oggi </em>a cura di Fabio Vasarri.</p>2025-05-31T18:26:49+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6667Fabio Vittorini, <em> Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Da fine Ottocento agli anni Settanta; Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Dagli anni Settanta a oggi</em>2025-06-07T08:39:43+02:00Elia A.G. Arfinielia.arfini@unimi.it<p>Recensione dei volumi <em>Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Da fine Ottocento agli anni Settanta </em>(vol. I).<em> Queer bodies. Identità trans* nella letteratura e nei media. Dagli anni Settanta a oggi</em> (vol. II) di Fabio Vittorini.</p>2025-05-31T18:31:18+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6589Guido Mattia Gallerani, <em> Roland Barthes. Dalla vita al testo</em>2025-06-07T08:40:27+02:00Silvia Baronisilvia.baroni8@gmail.com<p>Recensione del volume di Guido Mattia Gallerani <em>Roland Barthes. Dalla vita al testo.</em></p>2025-05-31T18:32:31+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6641Martin Puchner, <em> Literature for a Changing Planet</em>2025-06-07T08:40:56+02:00Corrado Confaloniericonfalonieri@chapman.edu<p>Recensione a <em>Literature for a Changing Planet </em>di Martin Puchner.</p>2025-05-31T18:33:48+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6668Remo Ceserani, <em> Un’idea diversa dell’Europa. Otto saggi sull’identità transnazionale europea</em>2025-06-07T08:41:32+02:00Davide Dobjanidavide.dobjani@unipr.it<p>Recensione del volume di Remo Ceserani <em>Un’idea diversa dell’Europa. Otto saggi sull’identità transnazionale</em> europea<em> </em>a cura di Stefano Lazzarin e Pierluigi Pellini. </p> <h2> </h2>2025-05-31T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6647Laura Melosi (ed.), <em>Abitare il genio. Per un Atlante delle Case d’Autore</em>2025-06-07T08:42:57+02:00Guido Mattia Galleraniguido.gallerani@unibo.it<p>Recensione del volume <em>Abitare il genio. Per un Atlante delle Case d’Autore</em> a cura di Laura Melosi.</p>2025-05-31T18:39:28+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6526Carlo Baghetti, <em>Labour Narratives. Appunti per una teoria transmediale</em>2025-06-07T08:43:18+02:00Lorisfelice Magrolorisfelice.magro@etu.univ-montp3.fr<p>Recensione del volume <em>Labour Narratives. Appunti per una teoria transmediale</em> di Carlo Baghetti.</p>2025-05-31T18:41:35+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6570Giulia Fabbri (ed.), <em>Narrazioni dall’Antropocene. (Pre)visioni della crisi ambientale nella letteratura e nella cultura visuale</em>2025-06-07T08:44:12+02:00Marco Malvestiomarco.malvestio@unipd.it<p>Recensione del volume <em>Narrazioni dall’Antropocene. (Pre)visioni della crisi ambientale nella letteratura e nella cultura visuale</em> a cura di Giulia Fabbri.</p>2025-05-31T18:42:53+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6654Clodagh Brook, Florian Mussgnug, Giuliana Pieri, <em>Intermedia in Italy. From Futurism to Digital Convergence</em>2025-06-07T08:44:45+02:00Edoardo Paneiedoardo.panei@uniroma3.it<p>Recensione del volume di Clodagh Brook, Florian Mussgnug, Giuliana Pieri <em>Intermedia in Italy. From Futurism to Digital Convergence</em>.</p>2025-05-31T18:44:07+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6669Christine Baron, <em>Le tribunal du récit. Désire de justice et littérature</em>2025-06-07T08:45:14+02:00Tiziano Toraccatiziano.toracca@uniud.it<p>Recensione del volume di Christine Baron <em>Le tribunal du récit. </em><em>Désire de justice et littérature.</em></p>2025-05-31T18:48:59+02:00##submission.copyrightStatement##https://ojs.unica.it/index.php/between/article/view/6670Valentino Baldi, <em> Nel delirio. Letteratura e malattie della mente</em>2025-06-07T08:42:27+02:00Emanuele Zoppellariemanuele.zoppellari@unito.it<p>Recensione del volume<em> Nel delirio. Letteratura e malattie della mente </em>di Valentino Baldi.</p>2025-05-31T00:00:00+02:00##submission.copyrightStatement##