ABside https://ojs.unica.it/index.php/abside <p>ABside è una rivista internazionale, peer review e Open Access di Storia dell'Arte dell'Università degli Studi di Cagliari.&nbsp;È classificata come rivista scientifica per le Aree 10 e 8 dall’ANVUR (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca).&nbsp;La rivista accetta contributi inediti in italiano, inglese, spagnolo e francese. Ha periodicità annuale in pubblicazione continua (PC), a partire dalla Call for Papers con chiusura del numero a fine anno solare.</p> Università degli Studi di Cagliari it-IT ABside 2704-8837 <p>Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:</p> <p>Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non opere derivate 4.0 Internazionale che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.</p> <p>Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).</p> Il rapporto tra la città e i palazzi comunali: alcuni casi studio in area umbro-marchigiana tra Due e Trecento https://ojs.unica.it/index.php/abside/article/view/5791 <p style="font-weight: 400;">In relazione alla storia della nascita, formazione e crescita dei comuni, il capitolo tutt’oggi maggiormente approfondito riguarda l’asse tosco-lombardo. Sul piano storico-architettonico la storiografia ha messo in luce le peculiarità di gran parte dei palazzi comunali sovente collocati in area lombarda, inoltre si possono annoverare pubblicazioni monografiche di grande interesse sui palazzi più noti di area toscana. Il quadro delineato lascia un ampio spazio a studi che analizzino, con finalità critiche, l’architettura palaziale dell’area centrale della penisola e il rapporto tra la città e l’architettura di alcuni palazzi collocati tra il Ducato di Spoleto e la Marca di Ancona. Per quest’area scelta, la difficoltà nel riscontrare la ricorrenza di un «modello» e la carenza di documentazione o piuttosto lo stato confusionario in cui versa, hanno comportato una mancanza di interesse e attenzione della critica nel corso del XX secolo. &nbsp;Il contributo intende delineare la genesi dei tre edifici: il palazzo comunale di Foligno, di Fabriano e il palazzo dei Priori di Assisi. Questi presentano uno o più passaggi voltati passanti al di sopra di strade pubbliche. Si tenterà di comprendere il contesto socio politico legato alla costruzione dei tre palazzi, cercando di superare i limiti di una classificazione tipologica che ha escluso queste aree divenute «marginali» all’interno del dibattito storiografico.</p> Arianna Carannante ##submission.copyrightStatement## 2023-05-29 2023-05-29 5 3 21 10.13125/abside/5791 Spunti salgariani nell’arte italiana della prima metà del Novecento https://ojs.unica.it/index.php/abside/article/view/5789 <p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">Il contributo propone una disamina su particolari aspetti della pittura orientalista italiana di fine Ottocento, argomento inquadrato in un contesto più ampio che coinvolge anche la letteratura. Genere quest’ultimo che, nella narrativa, venne ambientato in contesti esotici. L’autore per eccellenza di questo genere fu Emilio Salgari, che popolò i racconti del suo ciclo indo-malese con avventurieri, pirati: personaggi che trovano riscontro nei quadri orientalisti. Mentre l’immaginario collettivo italiano tra Otto- e Novecento si alimentava delle sue avventure, diversi nostri artisti si recarono in Estremo Oriente e Asia Sudorientale grazie a incarichi ufficiali: Chini e Ferro finirono in Siam, mentre Ambron e Locatelli raggiunsero Giava e Bali. Arrivati in Oriente in momenti diversi tutti comunque dedicarono la propria pittura al tema della danza rituale, alle sue baiadere, alle feste tribali avvicinandosi così all’universo salgariano. Da inizio Novecento dette isole furono mèta ambita anche per artisti nord-europei, che vi crearono una comunità. In un clima di rinnovamento e fusione delle più svariate competenze artistiche, costoro si dedicarono alla divulgazione delle tecniche pittoriche occidentali, dando inizio a un movimento artistico ancora famoso.</p> <p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">&nbsp;</p> <p class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;" lang="en-US">The contribution discusses particular aspects of Italian late 19th century Orientalist painting, a topic framed in a broader context that also involves literature, which set fiction in exotic contexts. The author par excellence of this genre was Emilio Salgari, who populated the stories of his Indo-Malay cycle with adventurers, pirates: characters that are reflected in Orientalist paintings. While the Italian collective imagination between the 19th and 20th centuries was fueled by his adventures, several Italian artists went to the Far East and Southeast Asia thanks to official assignments: Chini and Ferro ended up in Siam, while Ambron and Locatelli reached Java and Bali. Although they arrived in the East at different times, all dedicated their painting to common themes: ritual dance, its baiaderas, tribal festivals, thus approaching the Salgarian universe. From the beginning of the 20th century these islands became also a popular destination for Northern European artists, who created a community there. In a climate of renewal and fusion of the most varied artistic skills, they dedicated themselves to the dissemination of Western painting techniques, starting an artistic movement still famous.</p> Cristina Delvecchio ##submission.copyrightStatement## 2023-06-10 2023-06-10 5 23 38 10.13125/abside/5789 Recensione a Emanuele Gallotta, Santa Maria Maggiore a Ferentino. Componenti progettuali e vicende costruttive della fabbrica, Roma: UniversItalia, 2023, pp. 238 https://ojs.unica.it/index.php/abside/article/view/5866 <p>Recensione a:&nbsp; Emanuele Gallotta, <em>Santa Maria Maggiore a Ferentino. Componenti progettuali e vicende costruttive della fabbrica</em>, Roma: UniversItalia, 2023</p> Rinaldo D'Alessandro ##submission.copyrightStatement## 2023-08-05 2023-08-05 5 3 10 10.13125/abside/5866